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Le cattive abitudini, l'età e la predisposizione genetica possono mettere in pericolo la salute della prostata
Spesso ci si dimentica dell'importanza della prevenzione per la salute della prostata e ci si rivolge al medico solo in presenza di sintomi come minzione frequente e bruciori localizzati che segnalano la presenza di una malattia già in corso.
Controlli periodici ed esami specifici, abbinati a un'alimentazione equilibrata e uno stile di vita sano, permettono di prevenire le patologie della prostata e di curarle fin dai primi stadi di sviluppo.
Innanzitutto è importante capire cos'è la prostata. Il termine, spesso erroneamente utilizzato per designare una patologia, identifica in realtà una ghiandola dell'apparato genitale maschile che secerne parte del liquido spermatico.
Le cattive abitudini, l'età e la predisposizione genetica possono mettere in pericolo la salute della prostata.
Le principali patologie che la riguardano sono:
Il tumore alla prostata è uno dei più diffusi fra gli uomini, tanto che, secondo quanto riportato dall'AICR, 1 uomo su 8 è a rischio. Ogni anno in Italia si hanno circa 34800 diagnosi di tumore alla prostata. Esami e controlli periodici permettono ai medici di individuare lesioni cancerose e cellule tumorali fin dagli stadi iniziali e di intervenire prima che la situazione si complichi.
I soggetti più a rischio sono gli uomini al di sopra dei 50 anni soprattutto se hanno in famiglia casi di tumore alla prostata tra i consanguinei. Prima dei 40 anni le probabilità di sviluppare questo tipo di tumore sono estremamente basse.
Prostata ingrossata e prostata infiammata sono due patologie molto diverse fra loro.
La prostata ingrossata, detta anche ipertrofia prostatica benigna, è una patologia che colpisce gli uomini al di sopra dei 50 anni caratterizzata da un aumento di volume della ghiandola non connesso a tumori maligni.
L'accrescimento è dovuto a una proliferazione delle cellule di tipo benigno – tumore benigno – e può portare la prostata a duplicare o triplicare le sue dimensioni.
Le cause non sono del tutto note, ma si ritiene che alla base della patologia vi siano alterazioni ormonali dovute all'invecchiamento.
I principali disturbi della prostata infiammata sono:
La prostata infiammata, conosciuta anche come prostatite, è un'infiammazione che colpisce prevalentemente gli uomini di età compresa fra i 30 e i 50 anni.
Non causa ingrossamento della ghiandola prostatica e ha molteplici cause, da ricercarsi anche in errate abitudini alimentari, sportive, igieniche e sessuali. Il quadro sintomatico è simile a quello della prostata ingrossata, ma si aggiungono dolori localizzati e, talvolta, febbre.
I più comuni sintomi della prostata infiammata sono:
In alcuni casi, possono essere presenti anche febbre e brividi.
Una domanda ricorrente tra chi soffre di disfunzione erettile è se esiste una correlazione fra prostata infiammata e erezione difficoltosa. Secondo l'esperto “di solito un soggetto affetto da prostatite acuta non riesce neanche a pensare all'attività sessuale”, tuttavia “le forme croniche possono associarsi alla disfunzione erettile in modo più o meno marcato”.
La sola presenza di uno o più sintomi non permette di stabilire con certezza la presenza di una prostatite. La sensazione di vescica piena, ad esempio, è un sintomo anche della cistite, mentre il bisogno frequente di urinare può far pensare alla prostata ingrossata.
Per questo è importante stabilire con certezza l'origine dei disturbi. Solo un medico specializzato potrà fare una diagnosi corretta e prescrivere la cura più efficace per la prostatite.
Le prostatiti possono essere di origine batterica o non batterica.
Le prostatiti batteriche si dividono in acute e croniche. Le prime possono manifestarsi con sintomi piuttosto evidenti e dolore intenso, ma tendono a risolversi in tempi brevi. Attenzione però a bypassare il consulto medico: se trascurate, le prostatiti acute possono peggiorare e diventare croniche.
Le forme croniche, nonostante siano accompagnate da sintomi più leggeri, possono durare diversi mesi o addirittura anni. Per questo, appena ci si rende conto che qualcosa non va, meglio fissare un appuntamento dal proprio medico curante, piuttosto che attendere che la situazione degeneri.
La prostatite non batterica è invece sempre cronica. Le cause non sono del tutto chiare, ma, come ci fa sapere il dottor Armando Sarti consulente medico di CupSolidale “talvolta i pazienti riferiscono di traumatismi ripetuti nell'area perineale, ad esempio connessi con l'uso della bicicletta o la motocicletta nelle strade con buche”.
Esiste poi anche una forma di prostatite asintomatica che, proprio a causa dell'assenza di sintomi evidenti, risulta più difficile da diagnosticare.
Per prima cosa, bisogna sapere che non esiste una terapia universale in grado di curare qualsiasi tipo di prostatite, in quanto le variabili in gioco sono molte, dal tipo e alle cause scatenanti, fino alla storia clinica personale. Per questo, è importante seguire i consigli del proprio medico, riponendo piena fiducia nella sua esperienza.
In generale, in caso di prostatite batterica acuta o cronica sarà necessario assumere antibiotici e antinfiammatori, mentre per la prostatite non batterica ci si potrà limitare ai soli antinfiammatori.
Oltre ai medicinali, si potrà ricorrere ad alcuni rimedi, come i bagni caldi che, pur non essendo propriamente curativi, supporteranno il processo di guarigione. Il nostro esperto ci informa ad esempio che “il mantenimento di una regolare attività sessuale costituisce una specifica prevenzione e un reale trattamento, permettendo con l'eiaculazione lo svuotamento e il drenaggio” della prostata.
Un ulteriore aiuto è dato dall'alimentazione: mangiare in modo sano ed equilibrato, evitando cibi che favoriscono i processi infiammatori della prostata, come gli insaccati o la cioccolata, infine bere molta acqua accelera la guarigione ed evita ricadute.
Per individuare sul nascere i problemi della prostata, è molto importante, soprattutto dopo i 50 anni, sottoporsi annualmente a VISITA UROLOGICA. Secondo il dottor Sarti, per prevenire in modo efficace il tumore alla prostata “la prima visita urologica di controllo in assenza di sintomi è consigliata a partire dai 40 anni”.”
In cosa consiste la visita?
Innanzitutto ha luogo un breve colloquio, utile per capire la storia clinica del paziente; quindi, se lo riterrà necessario, il medico effettuerà un'esplorazione rettale per valutare lo stato della ghiandola.
Durante l'esame, l'urologo potrebbe eseguire il massaggio della prostata, al fine di favorirne lo svuotamento e verificare la presenza di batteri.
Prima di sottoporsi a visita urologica, è necessario fare il dosaggio del PSA o Antigene Prostatico Specifico. Si tratta di un'analisi del sangue specifica che serve a individuare appunto la proteina PSA prodotta dalla prostata e che può fare da indicatore di malattie prostatiche.
Va però detto che un alto valore di PSA può derivare anche da altri fattori come un tumore ma anche la semplice prostata ingrossata, interventi chirurgici alla prostata, traumi, l'età avanzata
Altri esami utili a fini preventivi sono:
In caso di dubbi, il medico potrebbe decidere di effettuare una biopsia della prostata per accertare la presenza di cellule tumorali.
La prostata è una ghiandola delicata e i fattori che possono metterne a rischio salute e funzionamento sono molti: infezioni batteriche, predisposizioni genetiche, abitudini errate e difficili da abbandonare.
Oltre alla visita urologia annuale, indispensabile per la diagnosi precoce del tumore alla prostata o di altre patologie più o meno gravi, i tre punti fondamentali della prevenzione sono:
"Il cibo giusto per la salute della prostata riveste un ruolo importante di prevenzione, ma anche di trattamento” ci ricorda il dottor Sarti. Ma qual è il cibo giusto?
Secondo quanto riportato in uno studio apparso l'11 Novembre 2015 sull'American Journal of Clinical nutrition dal titolo “Are strict vegetarians protected against prostate cancer?” , la dieta vegetariana ha effetti benefici sulla prostata e riduce significativamente il rischio di cancro. Tuttavia non è necessario seguire un regime alimentare rigido o proibitivo, piuttosto seguire una dieta sana ed equilibrata.
Quindi le principali regole alimentari da seguire sono:
Ecco invece i cibi da evitare:
Numerose ricerche scientifiche hanno studiato le proprietà degli alimenti in rapporto ai problemi alla prostata. In base ai risultati, i 6 migliori cibi per la salute della prostata sono:
Per quanto equilibrata, l'alimentazione potrebbe non riuscire ad apportare tutti i nutrienti fondamentali; per questo, è possibile ricorrere agli integratori per prostata.
I migliori sono quelli che contengono:
Oltre all'alimentazione, altri aspetti concorrono alla prevenzione della prostatite come l'attività fisica. Basta una passeggiata di 30 minuti al giorno o qualche vasca in piscina per decongestionare la prostata e migliorare la circolazione sanguigna.
Via libera dunque a qualunque tipo di attività fisica e sportiva che aiuti a rimanere in forma, migliorare la circolazione, rafforzare il cuore e ritrovare il buonumore.
Bicicletta e prostata: sì o no?
La bicicletta non è del tutto sconsigliata, ma è necessario prestare attenzione al tipo di sellino, il quale non deve creare fastidio all'altezza della ghiandola. Oggi esistono in commercio biciclette dotate di sellino anatomico, progettato proprio per non creare pressioni sulla zona e limitare gli eventuali disagi.
Sesso e prostata: c'è una correlazione? Fare sesso fa davvero bene alla salute della ghiandola? Lo abbiamo chiesto al nostro esperto, il quale ci ha confermato che “il mantenimento di una regolare attività sessuale costituisce una specifica prevenzione delle ricadute e un reale trattamento, permettendo con l'eiaculazione lo svuotamento e il drenaggio dell'organo”.
Avere rapporti sessuali quindi è utile anche a prevenire o curare le patologie della prostata. L'astinenza, d'altra parte, risulta essere nociva, in quanto favorisce le infezioni. Sconsigliata anche la pratica del coito interrotto.
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