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Dati alla mano: ogni anno in Italia si registrano circa 65.000 morti per cancro. Un numero impressionante che fa paura solo a leggerlo e a ripeterlo a voce alta. Quanto incidono i fattori di rischio comportamentali?
Troppe volte tra i fattori di rischio di una malattia si sottovalutano le abitudini e lo stile di vita. Che il fumo faccia male è risaputo eppure ogni anno al fumo sono riconducibili almeno 43 mila morti di cancro.
Questa cifra è un dato del 2020, frutto della stima condotta dall'Associazione Italiana Registri Tumori (Airtum) e dall'Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom) che insieme hanno voluto registrare la situazione oncologica del nostro Paese.
Oltre al fumo ecco quali sono gli altri fattori di rischio:
Svolgere una vita sana con abitudini corrette rappresenta la ricetta perfetta per rimanere in salute il più possibile ed eliminare il rischio di contrarre malattie gravi quali il cancro.
Circa il 40% dei nuovi casi di tumore e di decessi oncologici in Italia sono tendenzialmente riconducibili ai fattori di rischio che abbiamo sopra elencato. Per cui, possiamo tranquillamente affermare che con uno stile di vita sano e sereno il rischio di contrarre il cancro si abbassa notevolmente.
Le sigarette sono legate a circa una neoplasia su tre e a ben 17 casi differenti di cancro.
Anche il fumo passivo è altrettanto dannoso. Troppo spesso non viene preso in considerazione o ci si dimentica che, anch'esso, è molto pericoloso. La sua gravità è al pari di una sigaretta fumata in prima persona quindi, sarà bene evitare ambienti chiusi con all'interno dei fumatori o di stare troppo vicino a persone che fumano anche all'aria aperta.
Proprio come il tabacco, il fumo passivo è responsabile di tumori e di altre ben 40 malattie. Un rischio enorme anche solo il respirare il fumo di una sigaretta non vostra.
In Italia sono presenti 11 milioni di fumatori, 11 milioni di persone che, giorno dopo giorno, si espongono a un rischio altissimo di morte.
Nonostante le campagne di sensibilizzazione che ciclicamente vengono organizzate da associazioni ed ospedali, il numero di fumatori non sta scendendo e di conseguenza, il numero di coloro che smettono non si sta alzando.
Sono dati in stallo: chi sta attualmente fumando non vuole smettere.
Smettere di fumare non è semplice e come per qualsiasi dipendenza, uscirne può essere molto difficile.
È importante però rendersi conto fin dall'inizio che è un processo delicato e chiedere aiuto è sempre una forma di grande intelligenza oltre che consapevolezza della propria situazione.
Sono circa un terzo gli italiani che hanno provato a smettere di fumare in modo autonomo. Se invece deciderete di affidarvi al personale sanitario e alla loro esperienza, le possibilità di riuscirci saranno molto più elevate.
Potete chiedere aiuto anche al centro Antifumo (numero verde 800554088) e, in base al racconto del paziente si procederà con una terapia ed un supporto specifico: farmacologico e psicologico.
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