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Come si arriva a soffrire di cervicalgia, i sintomi da non sottovalutare, come va trattata una volta in corso e quali terapie seguire
La cervicalgia è un problema muscolo-scheletrico tra i più diffusi nel nostro Paese: già prima dell’arrivo della pandemia a soffrire di dolore al collo erano circa 15 milioni di italiani, i più colpiti erano i lavoratori da ufficio.
Ebbene durante l’ultimo anno di pandemia da Covid-19 si è registrato un significativo aumento dei casi di cervicalgia, infiammazione al collo e mal di schiena che è senza dubbio da imputare al passaggio allo Smart Working e alla riduzione dell'attività fisica.
Il lavoro da casa per molti comporta lo stare ore e ore davanti al Pc, tablet e smartphone senza la possibilità di fare delle vere e proprie pause, se a questo si aggiunge che dal 2020 a oggi anche gran parte dello svago si è trasferito in rete e viene fruito tramite uno schermo è facile capire come questo nuovo stile di vita possa aver influito negativamente sullo stato di salute di uomini e donne tanto da comprometterne il sonno e le normali attività quotidiane.
La cervicalgia è una patologia che riguarda il tratto cervicale della colonna vertebrale, corrispondente alla zona del collo. Si caratterizza per una sensazione dolorosa di varia intensità che può irradiarsi a spalle, arti superiori, testa e, nelle situazioni più gravi, arti inferiori.
Con oltre 15 milioni di casi in Italia, è uno dei disturbi più diffusi, secondo solo alla lombalgia, patologia che colpisce la parte più bassa della schiena.
Studi internazionali come quello condotto dal Southwestern Medical Center dell'Università del Texas di Dallas, dimostrano come rispetto all’era pre-Covid c’è stato un netto aumento dei disturbi alla cervicale con conseguente peggioramento dei sintomi tipici da cervicalgia.
La sedentarietà forzata ha avuto un impatto negativo sulla popolazione generale, in particolare quella di sesso femminile. Con il passaggio allo smart working, a farne le spese sono stati soprattutto quei lavoratori e professionisti che trascorrono molte ore davanti al computer.
Un team di ricercatori dell’ Università Federico II di Napoli ha pubblicato sul Journal of Environmental Research and Public Health uno studio finalizzato a indagare le conseguenze dell’home working sullo stato di salute di 51 mobile workers (impiegati senza un vincolo di luogo per lavorare) con particolare attenzione alle problematiche di natura muscolo-scheletrica. Lo studio ha messo in evidenza che il 50% del campione ha lamentato un aumento del dolore al collo.
Chi lavora da casa, infatti, oltre a non disporre di uno spazio idoneo allo svolgimento del lavoro, con sedie e scrivanie ergonomiche, passa spesso l'intera giornata seduto davanti al monitor, senza fare movimento e mantenendo a lungo posizioni errate.
La cervicalgia inoltre colpisce frequentemente chi svolge lavori che prevedono il sollevamento di pesi e la reiterazione dei movimenti. Il sovraccarico può infatti creare una compressione delle vertebre, causando ernie cervicali e infiammazioni.
In questo articolo cercheremo di capire come si arriva a soffrire di cervicalgia, i sintomi da non sottovalutare, come va trattata una volta in corso, gli esami utili a una diagnosi specifica; infine passeremo in rassegna le terapie realmente efficaci per risolvere il problema del dolore al collo e al nervo cervicale.
Come sempre ci avvaliamo del supporto del dottor Armando Sarti, consulente medico di CupSolidale.
L’infiammazione cervicale si manifesta con un dolore più o meno intenso al collo e alla parte alta della schiena che spesso comporta notevole sofferenza per chi ne è affetto.
I sintomi più spesso associati a una cervicalgia sono:
I dolori alla nuca e al collo possono dipendere da fattori fisici o psicologici.
Sul piano fisico, una delle cause più comuni è l'errata postura durante l’attività di studio o di lavoro: tante ore passate davanti a uno schermo di un pc o di uno smartphone, soprattutto se il collo rimane piegato verso il basso, rappresenta la causa più frequente dell’ aumento recente di casi di cervicalgie e tensioni nella zona della testa, collo e spalle.
Altre cause di natura meccanica possono essere:
Tra i fattori scatenanti di tipo fisico rientrano anche i traumi acuti provocati da movimenti improvvisi e solitamente involontari della testa. Un esempio è il colpo di frusta derivante da incidenti automobilistici.
L'età, la predisposizione genetica e la presenza di altre patologie muscolo-scheletriche a livello vertebrale, come la lombalgia, possono svolgere un ruolo determinante nella comparsa del dolore cervicale.
Tra i fattori psicologici di maggiore rilievo vi sono l'ansia e lo stress che possono incidere negativamente sulla tensione muscolare, causando rigidità e infiammazioni.
Il dolore alla cervicale può, in taluni casi, essere il sintomo di una malattia più grave come l'artrosi cervicale o di un'infezione più seria che deve essere indagata.
Mai sentito parlare di sindrome del Collo da Smartphone (in inglese: text neck) o di collo da avvoltoio? Oramai è acclarato che esiste una vera e propria cervicale da cellulare.
Spesso si associa una postura sbagliata al tempo che si trascorre davanti al principale strumento di lavoro o studio che per moltissimi ormai è il pc, ma altrettanto spesso si trascura o si tiene in poca considerazione le ore che si trascorrono davanti ad altri device come smartphone e tablet magari assumendo posizioni sbagliate. Lo spontaneo piegamento del collo in avanti per fissare uno schermo, restare in questa posizione per molto tempo al giorno tutti i giorni, causa un irrigidimento dei muscoli delle spalle e del collo e quindi alla fine dolore.
Chinare il capo in avanti è un movimento innaturale che perciò comporta un forte stress alla colonna vertebrale, simile a portare un carico da 20 a 30 kg sul collo. L’abuso di questi dispositivi spiana la strada all'infiammazione del nervo cervicale e più in generale al dolore a schiena e spalle.
COME NON USARE TABLET E SMARTPHONE:
CONSIGLI UTILI:
Il dolore al collo può manifestarsi in forma acuta, subacuta o cronica.
In caso di cervicalgia acuta, i sintomi avranno una durata inferiore alle 4 settimane e riguarderanno principalmente muscoli e articolazioni. Le cause scatenanti saranno da ricercarsi in posture errate, sovraccarico, traumi.
Il dolore cervicale subacuto si distinguerà dal precedente per la maggior durata dei sintomi, dalle 4 alle 12 settimane, ma le cause possono essere le medesime.
Nel caso in cui il dolore si protrae per più di 3 mesi, si può parlare di cervicalgia cronica. Questa può essere causata da ernia, artrite, fibromialgia e stress.
Il dolore alla cervicale può essere classificato anche in base all'elemento che scatena la patologia. Nello specifico, può nascere da una sofferenza a livello dei muscoli, dei tendini, dei legamenti, dei nervi o delle articolazioni.
Identificare quali tra queste sono le strutture coinvolte è fondamentale per trovare la cura per la cervicale più adatta e, soprattutto, evitare di peggiorare il problema.
Nella stragrande maggioranza dei casi il dolore alla cervicale si risolve da solo nel giro di pochi giorni. Per accelerarne la scomparsa ed evitarne il ritorno, è possibile seguire alcune semplici regole e prendere qualche precauzione. Nel caso in cui dovesse persistere o peggiorare, sarebbe importante consultare un medico.
La regola numero uno consiste nel cercare di mantenere una postura corretta in ogni situazione.
Come abbiamo visto, chi lavora al computer è maggiormente soggetto a tensioni muscolari a carico del collo e delle spalle, per questo deve stare attento a:
Tuttavia anche mantenendo una postura corretta, se si rimane fermi nella medesima posizione per molte ore consecutive, si rischia di irrigidire la muscolatura e quindi di provocare tensione e infiammazioni.
Per questo una delle raccomandazioni più spesso ripetute dai medici e fisioterapisti e altrettanto spesso trascurata è quella di concedersi una pausa ogni mezz'ora per camminare e rilassare spalle, collo e schiena effettuando semplici esercizi di allungamento.
Per attenuare il dolore, è possibile ricorrere all'applicazione di impacchi caldi, quando è necessario rilassare la muscolatura e favorire la microcircolazione, o al contrario freddi, se l’obiettivo è ridurre l’ infiammazione. Anche il massaggio cervicale eseguito da un fisioterapista può essere un ottimo aiuto contro il dolore.
Fare sport e movimento fisico è molto importante, l’attività fisica ricreativa con esercizi specifici di rafforzamento dei muscoli cervicali e di flessibilità assume un ruolo importante di prevenzione, insieme alle tecniche di riduzione dello stress, come lo Yoga e il Tai Chi. Fondamentali gli esercizi di stretching specifico per la cervicale che coinvolgono spalle, collo e braccia.
Attenzione invece agli sport che espongono collo e testa a un maggior numero di traumi, ad esempio tutti quelli da contatto. Anche i colpi di testa nel gioco del calcio o del calcetto andrebbero evitati.
Non vi è dubbio che dormire bene aiuta il rilassamento di tutti i muscoli e delle articolazioni quindi anche quelle cervicali.
Eppure quando si soffre di cervicalgia, capita spessissimo di non riuscire a riposare bene. In molti casi si fa difficoltà a trovare una posizione comoda o che non faccia sentire dolore ed è altrettanto frequente che si cerchi affannosamente una soluzione in un cuscino o in un materasso nuovo. Il più delle volte però non è questa la soluzione e vediamo perché.
È normale che durante le ore del riposo notturno il tratto cervicale sia più soggetto a dolore perché la testa resta a lungo ruotata, in modo particolare se si assume una posizione prona. Inoltre durante il sonno, a causa della riduzione dei movimenti, si verifica una diminuzione dell'afflusso sanguigno e della lubrificazione delle articolazioni, con conseguente aumento del dolore in caso di cervicale infiammata. Normalmente poi il dolore si attenua durante il corso della giornata quando si riprende a muoversi.
Per tornare a dormire bene quindi, più che ricorrere a costosi supporti per il sonno, bisogna indagare le cause che hanno portato all’infiammazione della cervicale e risolverle.
Se invece la tensione al livello della colonna vertebrale e del collo si è ormai cronicizzata e ci si sveglia ogni mattina con torcicollo e dolore alle spalle allora difficilmente la causa è da identificare nel cuscino, nel materasso o nella posizione assunta durante la notte. Piuttosto è importante capire se il riposo notturno è di qualità oppure no.
Le principali spie di una cattiva qualità del sonno sono:
In presenza di questi sintomi diventa fondamentale eliminare tutti quei comportamenti scorretti che possono alterare il normale rapporto veglia- sonno come ad esempio praticare attività sportiva durante le ore serali, cenare con pasti troppo abbondanti o fissare lo schermo luminoso del pc, tablet o cellulare prima di andare a letto.
Le cause del dolore al collo e alla cervicale sono tante e di varia natura, ma per fortuna la maggior parte degli episodi si risolve in qualche giorno, come per il cosiddetto torcicollo, o in qualche settimana. Quando però il problema si protrae, si intensifica, rende difficoltose le attività quotidiane oppure è stato causato da un trauma acuto, è fondamentale non trascurarlo e rivolgersi al proprio medico di fiducia.
Di fronte a una cervicalgia acuta il medico deve distinguere le forme semplici, associate o meno al mal di testa e a punti dolenti dal collo fino alle spalle, da quelle più complesse, definite neuropatiche che presentano dolore, mancanza di sensibilità o sensibilità alterata a livello del collo, delle spalle e delle braccia (ernie dei dischi intervertebrali cervicali, radicolopatie). Quest’ultime richiedono spesso una diagnosi precisa anche strumentale.
Gli esami utili ai fini di una diagnosi sono:
Il medico dopo un'attenta anamnesi e un esame obiettivo, saprà indicare quale tra questi è l’esame da fare per iniziare una terapia per curare la cervicale infiammata.
Talvolta è lo stesso medico che può indirizzare il paziente verso un osteopata o un fisioterapista esperto in fisioterapia cervicale e della colonna vertebrale.
La terapia per curare la cervicalgia varia in base alle cause, alla sintomatologia e ai risultati di eventuali esami.
Le terapie possibili sono:
Per il classico dolore che si estende dalla scapola verso la spalla e il collo il trattamento termico e soprattutto il massaggio cervicale apportano spesso rilassamento muscolare ed evidenti benefici.
Quando i muscoli interessati sono contratti e dolenti un’accurata pressione digitale in punti specifici (trigger) aiuta a individuare la zona particolarmente dolorosa. In questo caso il medico può decidere di iniettare anestetici locali o anche con semplice soluzione fisiologica, con risultati immediati di sollievo dal dolore e sblocco della tensione.
Nel trattamento dei dolori cervicali i farmaci antinfiammatori e miorilassanti hanno un'efficacia limitata perché di fatto attenuano per qualche tempo i sintomi. Per curare la cervicale è necessario agire sulle cause e, in taluni casi, modificare il proprio stile di vita.
Più efficace invece sembra essere l’utilizzo di creme e pomate associate a un massaggio rilassante. Inoltre, rispetto alla somministrazione orale dei farmaci, i gel antinfiammatori non hanno controindicazioni per lo stomaco.
Quando il problema è di tipo muscolo-articolare, si può ricorrere alle tecniche anti-dolore cosiddette complementari, come la fisioterapia cervicale e massaggi specifici.
Per le forme più acute con sintomi dolorosi importanti e persistenti, associati a sensazioni di bruciore, spilli o formicolii al collo, alle spalle o alle braccia, vertigini è bene procedere con un'indagine radiologica più approfondita, in caso di discopatie potrebbe essere necessario intervenire chirurgicamente.
La fisioterapia specifica per collo e cervicale aiuta i pazienti a ritrovare flessibilità e mobilità del tratto cervicale della colonna vertebrale, stabilizzando le vertebre e rafforzando la muscolatura a sostegno della struttura.
Innanzitutto un buon fisioterapista procederà con un'analisi globale dello stato di equilibro muscolo scheletrico del paziente e quindi con una valutazione posturale e fisioterapica, che serve a stabilire se il problema può davvero essere curato o migliorato con la fisioterapia e, in caso affermativo, attraverso quali tecniche.
A questo punto lo specialista dà inizio al trattamento, suddiviso in tre fasi.
In un primo momento punterà ad alleviare il dolore e a ridurre l'infiammazione, quindi si concentrerà sul ripristino della mobilità della zona interessata. Nella fase finale, aiuterà il paziente a migliorare le prestazioni motorie e gli insegnerà come mantenere i risultati raggiunti.
La terapia può includere:
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