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Il colon irritabile è una patologia che può rivelarsi fastidiosa e dolorosa. Tuttavia, con l’aiuto di alcuni accorgimenti nella dieta, il disturbo può essere trattato e contenuto.
Il colon irritabile, noto anche come sindrome del colon irritabile (IBS) o colite, è un disturbo funzionale dell’intestino, tipicamente intermittente, che colpisce l’ultima parte dell’intestino crasso, ovvero il colon.
Le cause dell’IBS possono essere diverse, prima tra tutte lo stress. Questa condizione, infatti, viene anche chiamata colite nervosa proprio ad evidenziare la sua correlazione con il fattore psicosomatico. Tuttavia, le cause del colon irritabile non sono solo psicologiche. Ad influire sulla sua comparsa, infatti, possono essere anche fattori ormonali, infezioni intestinali e variazioni del microbiota.
Il colon irritabile presenta diversi sintomi come:
Questi sintomi sono comuni anche ad altre patologie come le malattie infiammatorie intestinali o il tumore al colon. Tuttavia, al contrario di queste ultime, la sindrome del colon irritabile non è associata alla presenza di sangue nelle feci.
La sindrome del colon irritabile è una condizione che non prevede una vera e propria cura e guarigione definitiva, pertanto i trattamenti sono mirati alla riduzione dei sintomi e a garantire a chi ne soffre una qualità della vita soddisfacente, così da imparare a convivere con il disturbo senza difficoltà.
In questo contesto, chi ha ricevuto una diagnosi di IBS può trarre grandi benefici da un approccio dietoterapico mirato, che andremo ad approfondire nei prossimi paragrafi.
Per poter parlare di sindrome dell’intestino irritabile, una diagnosi medica ottenuta tramite approccio multidisciplinare è imprescindibile. Non esiste, infatti, un unico test o esame in grado di stabilire con certezza la presenza della sindrome del colon irritabile. L’approccio diagnostico è, quindi, tipicamente basato sull’esclusione di altre patologie.
Il primo passo per diagnosticare il colon irritabile è rivolgersi a un gastroenterologo, che valuterà i sintomi e, se lo riterrà opportuno, consiglierà alcuni esami come il Test per la celiachia, l’esame colturale delle feci o la colonscopia.
Il test per la celiachia si basa su una semplice analisi del sangue e serve per misurare il livello di alcuni anticorpi specifici per il glutine nel sangue. L’esame colturale delle feci, invece, consiste nell’analisi di un campione di feci e nella ricerca di eventuali patogeni presenti in esse.
La colonscopia, infine, è un esame che permette l’esplorazione diretta del colon tramite un sottile tubo flessibile dotato di telecamera e consente di valutare la presenza di diverticoli, polipi, tumori e altre alterazioni a carico della mucosa intestinale.
Utile per aiutare sia la diagnosi che il trattamento del colon irritabile è anche la visita nutrizionistica. Il nutrizionista, infatti, può effettuare un breath test per rilevare eventuali intolleranze alimentari, come quella al lattosio, che spesso causa sintomi simili a quelli del colon irritabile.
Il Breath Test per l’intolleranza al lattosio è un esame che misura la quantità di idrogeno nell’aria espirata dopo l’ingestione di lattosio. Se il lattosio non viene assorbito correttamente a causa di una carenza dell’enzima lattasi, infatti, i batteri intestinali lo fermentano producendo idrogeno, che viene poi rilevato dal test.
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Per il colon irritabile non esiste una vera e propria cura, tuttavia, ci sono alcuni rimedi che consentono di tenere a bada i sintomi e permettono a chi ne soffre di condurre una vita normale.
Tra i rimedi maggiormente utilizzati rientrano alcune categorie di farmaci, come gli antispasmodici, che contrastano le coliche addominali, gli antidiarroici, indicati in caso di diarrea, o i lassativi, prescritti in caso di stipsi.
Utili per disinfiammare l’intestino e contrastare la sindrome del colon irritabile sono anche i fermenti lattici come il Bacillus coagulans, il Lactobacillus plantarum e il Bifidobacterium infantis. Questi, infatti, permettono di migliorare il microbioma intestinale, alleviando gonfiore, crampi e ripristinando una normale motilità intestinale.
Inoltre, poiché lo stress può esacerbare i sintomi della sindrome del colon irritabile, le tecniche di rilassamento e il buon riposo notturno sono fortemente raccomandati.
Per alleviare i sintomi, infine, è importante anche seguire una dieta appositamente pensata per il colon irritabile. Capire cosa si può e cosa non si può mangiare, infatti, è un passo fondamentale per tenere sotto controllo il disturbo e limitare le manifestazioni acute.
A tal proposito, la soluzione più efficace è quella di rivolgersi a un nutrizionista, il quale può elaborare una dieta apposita per il paziente e fornirgli informazioni su cosa mangiare con la colite.
Capire cosa mangiare con la sindrome del colon irritabile non è semplice, in quanto i sintomi possono manifestarsi in maniera diversa nei pazienti. Tuttavia, una combinazione della dieta low FODMAP, basata sulla riduzione degli zuccheri scarsamente digeribili, associata all’eliminazione o la riduzione dei cibi che aumentano la fermentazione, spesso è in grado di apportare un miglioramento dei sintomi, contrastando gonfiore e transito intestinale alterato dovuti al colon irritabile.
Di seguito riportiamo un elenco esemplificativo suddiviso per tipologia di alimento su cosa mangiare con il colon irritabile secondo i principi di un’alimentazione low FODMAP.
Proteine animali
Latticini
formaggi senza lattosio
Cereali
Frutta
Verdure
Nel caso in cui si soffra anche di problemi di stomaco e di intestino infiammato, è necessario prestare maggiore attenzione a cosa mangiare, evitando ad esempio i peperoni che, seppur non influiscano particolarmente sul colon irritabile, possono causare fastidi allo stomaco.
Riguardo le verdure consigliate, inoltre, è preferibile assumerle sempre cotte e fare attenzione ai metodi di cottura, prediligendo la cottura al vapore, in acqua bollente o al forno.
Infine, per contrastare i sintomi della fase attiva del colon irritabile è indispensabile bere almeno 1,5 litri di acqua naturale al giorno. È possibile facilitare l’assunzione del quantitativo d’acqua anche mediante tisane non zuccherate, come quelle a base di finocchio, malva e menta.
Per facilitare la scelta degli alimenti da assumere durante i pasti principali, al fine di ridurre la sintomatologia del colon irritabile e infiammato, di seguito si riportano alcuni esempi riguardanti cosa mangiare a colazione, pranzo e cena.
È da ricordare, tuttavia, che per avere la certezza di seguire un regime alimentare corretto e adatto alle proprie esigenze nutrizionali è necessario rivolgersi a un professionista della nutrizione.
Un esempio di colazione adatta per chi soffre di colon irritabile è quella a base di cereali e frutta. In particolare, un’associazione gustosa e salutare prevede la combinazione di fiocchi d’avena, latte vegetale e more oppure fiocchi di mais, latte vegetale e banana.
Ideale è anche il kefir che, come i fiocchi di avena e i fiocchi di mais, può essere associato ad un frutto senza buccia e ad una bevanda a base vegetale, meglio se senza zuccheri aggiunti. Tuttavia, per addolcirla è possibile aggiungere della cannella.
Tra gli alimenti che si possono mangiare a pranzo con il colon irritabile rientrano diversi tipi di cereali come il grano saraceno, il riso, la quinoa, il miglio e il farro. Ottima è l’associazione di questi cereali con proteine nobili, come uova, pesce, manzo, pollo o tacchino, e verdure, come pomodoro, zucchine, lattuga cotta e melanzane.
Un esempio di pranzo completo per chi soffre di colite è un piatto di riso, tonno e pomodoro, oppure un secondo di pesce associato a una porzione di verdure tra quelle consentite e del pane di grano saraceno o farro.
Da non sottovalutare, infine, il condimento. In particolare, è bene preferire l’olio di oliva a crudo e limitare il burro, la panna e la margarina.
La cena di una dieta per il colon irritabile può essere preparata associando proteine e verdure. Alcuni esempi sono l’uovo strapazzato con un contorno di verdure grigliate o lattuga con cetrioli, il pollo grigliato con le patate al forno, l’insalata di tonno con carote e patate bollite oppure il pesce spada con pomodorini e capperi.
Anche in questo caso bisogna prestare particolare attenzione al condimento e preferire sempre l’olio di oliva a crudo. Tuttavia, è possibile l’uso di alcune spezie come zenzero, finocchio, curcuma, coriandolo e menta per esaltare i sapori. Meglio evitare, invece, aglio, cipolla, origano e pepe che possono rivelarsi irritanti.
Alcuni alimenti sono fortemente sconsigliati per chi soffre di colon irritabile, in quanto possono sia peggiorare i sintomi che far riemergere la fase acuta della malattia. I principali alimenti da evitare se si soffre di colon irritabile sono i latticini, gli zuccheri e tutti quei cibi che fermentano nell’intestino come le mele, le pesche, le albicocche e la frutta secca, in particolare, i pistacchi e gli anacardi.
Sono sconsigliati tutti i tipi di dolci che, oltre a contenere zuccheri semplici che possono fermentare nell’intestino, sono spesso ricchi di grassi che possono stimolare contrazioni intestinali dolorose. Da evitare, inoltre, anche le bibite gassate e zuccherate, così come la birra, in quanto aumentano la produzione di gas intestinali e causano gonfiore associato a crampi.
Anche alcuni alimenti come carciofi, asparagi, funghi e i legumi possono contribuire al disagio intestinale in soggetti sensibili e riacutizzare i fastidi della sindrome del colon irritabile.
Infine, meglio evitare cioccolato, caffè, tè e alcune spezie, come il peperoncino, che tendono ad avere un effetto stimolante sul tratto gastrointestinale, generando spasmi e dolore addominale.
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