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La congiuntivite allergica primaverile è un'infiammazione cronica dell'occhio. Ecco i sintomi, le cause e come curarla.
La congiuntivite allergica primaverile, chiamata cheratocongiuntivite Vernal nei casi più gravi, è una patologia infiammatoria ad andamento cronico della congiuntiva, cioè della parte bianca dell’occhio, e della cornea. Nelle sue forme più gravi, la congiuntivite allergica stagionale impedisce alla persona di vedere e costringe a chiudere le palpebre. Nei casi più comuni, invece, la parte esterna dell’occhio diventa rossa, creando bruciore e fastidio.
La congiuntivite primaverile con base allergica è una reazione ai pollini, che si diffondono proprio in questo periodo dell’anno. Infatti, molte persone soffrono sia di allergia primaverile agli occhi che di riniti. A causare questi sintomi sono i pollini di:
A soffrire di più per questa patologia sono le donne, in particolare quelle che hanno sensibilità alla pelle o quando si struccano. La causa principale di questo tipo di patologia è il sistema immunitario. Quando i pollini si scatenano, le difese immunitarie reagiscono troppo, creando come risposta la congiuntivite da primavera.
Quando il polline non è più nell’aria, la reazione immunitaria si ferma. Per questo le allergie agli occhi compaiono solo in alcuni periodi all’anno per molte persone. La sindrome di Vernal più grave, invece, può colpire anche tutto l’anno tra lo 0,1% e lo 0,5% della popolazione. Altri fattori di rischio sono la predisposizione genetica e l’inquinamento.
La prima cosa da fare per una corretta diagnosi della congiuntivite da allergia ai pollini primaverili è una visita dall'oculista. Il medico a questo punto se lo riterrà necessario prescriverà esami diagnostici come ad esempio:
La congiuntivite primaverile ha sintomi riconoscibili. I più comuni sono:
Se si manifesta uno di questi sintomi, la prima risposta naturale è quella di grattarsi, ma non solo non serve. È anche pericoloso. Grattarsi genera istamina, che spinge a grattarsi ancora, creando danni a volte irreparabili.
Come curare la congiuntivite allergica? Oltre a resistere al prurito, alla comparsa dei sintomi è possibile indossare degli occhiali da sole per evitare che il polline colpisca l’occhio. Se si usano le lenti a contatto, sarebbe bene scegliere quelle giornaliere. Se si soffre già di allergie ad alcuni alimenti vegetali, è importante evitarli anche in caso di congiuntivite allergica, perché sono collegate.
In casa, è bene evitare la moquette o la polvere in genere, perché peggiora la patologia. Il collirio antistaminico senza cortisone può essere utile per intervenire subito.
La congiuntivite allergica nei bambini preoccupa da subito i genitori. Nei casi più gravi, i piccoli hanno ciglia più lunghe rispetto al normale. Questo sintomo sparisce con un’adeguata terapia, ma non è il solo.
Per fortuna, anche le allergie primaverili nei bambini hanno sintomi chiari. Oltre alla congiuntivite primaverile i bambini hanno il naso che cola, fanno fatica a respirare per via dell’asma e possono soffrire di mal di testa o sonnolenza. Le allergie agli occhi nei bambini non vanno mai prese alla leggera. Ai primi sintomi è bene predisporre un appuntamento dall’allergologo, che valuterà la terapia da seguire.
I genitori devono fare attenzione anche agli adolescenti. La congiuntivite allergica può essere confusa dai ragazzi per stanchezza o per occhi secchi. Così tendono a grattarsi, dando così il via a una degenerazione. Quindi, l'uso di un collirio anche solo per rinfrescare gli occhi è un'ottima strategia.
La cheracongiuntivite Vernal è una malattia infiammatoria cronica degli occhi che non deve essere confusa con le più comuni congiuntiviti allergiche.
La Vernal colpisce sia i bambini che gli adulti ma in modo particolare a soffrirne sono gli adolescenti maschi di età compresa 11 e i 20 anni. Si verifica a danno di entrambi gli occhi per lo più in primavera (Ver= primavera in latino) ma spesso dura fino a tutta l'estate.
La Vernal è una congiuntivite che si diagnostica attraverso l’anamnesi del paziente, cioè dando un’occhiata alla sua storia clinica. Un indicatore è la presenza dei sintomi anche quando non dovrebbero esserci, per esempio in estate o quando si cambia zona quindi si è certi che i pollini non ci sono.
Gli antistaminici non funzionano e si rischia di diventare dipendenti dal cortisone, che è efficace, ma deve essere utilizzato in dosi sempre maggiori, oltre agli effetti collaterali che ha.
La cheratocongiuntivite Vernal ha sintomi che possono incidere pesantemente sulla qualità della vita e, se non diagnosticata in tempo, può avere effetti anche nel lungo periodo, con esiti incurabili. Nei casi più gravi i pazienti possono avere conseguenze come l'astigmatismo o problemi di vista in genere.
In più, durante la primavera e/o in zone molto inquinate, può essere utile applicare una terapia cortisonica, necessaria soprattutto quando ci sono sintomi più gravi o la situazione peggiora. In ogni caso, conviene sempre tenere a portata di mano gli occhiali da sole e predisporre un consulto sia con un allergologo che con un oculista. In questo modo, i due esperti potranno coordinarsi tra loro e offrire una terapia il più possibile adeguata al paziente.
I consulti devono essere periodici anche per evitare ulteriori complicazioni. Quali sono i sintomi legati alla Vernal e quali sono le terapie predisposte per gli adulti?
La congiuntivite di Vernal ha sintomi più gravi rispetto alla cheratocongiuntivite primaverile. Infatti, la congiuntivite primaverile ha sintomi temporanei, connessi ai pollini. La sindrome Vernal, invece, può colpire tutto l’anno e con una sintomatologia più grave. Si va dalla semplice iperemia congiuntivale con differenze di sintomi per occhio alle ulcere corneali nei casi più gravi. La congiuntivite coinvolge in questa fase anche la palpebra superiore e, quando la vista non è offuscata, comunque si notano immagini a ciottoli e c’è difficoltà nel mettere a fuoco, anche con gli occhiali.
Nei casi più gravi, si possono verificare delle cicatrici corneali centrali, che dipendono da ulcere precedenti. In più, ci sono segnali permanenti, che non si possono curare, oppure operare. Queste sono: astigmatismo, infezioni sovrapposte e cheratocono. Proprio perché il cortisone può avere degli effetti collaterali, le persone che devono usarlo per la cheratocongiuntivite Vernal possono riscontrare sintomi come il glaucoma o la cataratta, perché aumenta la pressione all’interno del bulbo oculare.
La congiuntivite Vernal ha più cause. Oltre alla predisposizione genetica e all’ambiente esterno, nelle lacrime si riscontrano interleukina-5 ed Eosinophil Cationic Protein (ECP). La membrana diventa così più spessa, come risposta immunitaria dei linfociti T per eliminare quello che sembra un attacco esterno. La degenerazione del tessuto epiteliale è il primo segnale che servirà di più di un collirio per congiuntivite allergica per risolvere il problema.
Per capire le cause della Vernal, l'allergologo e l'oculista possono predisporre degli esami diagnostici. In particolare, si va a vedere se c'è la presenza di iperemia congiuntivale e di ipertrofia papillare a livello della congiuntiva tarsale con un esame obiettivo oculare. L'esame valuta anche la presenza di papille nella regione del limbus.
In questo modo, si riescono a distinguere le tre varianti principali della patologia:
In più, l'esame permette di riscontrare la presenza di ulcere a scudo all'interno dell'occhio, oppure eventuali abrasioni. Queste possono essere la causa di astigmatismo o di cheratocono.
La congiuntivite Vernal ha una terapia personalizzata sulle condizioni del paziente. Nelle fasi iniziali, lo specialista predispone una terapia con colliri antistamici e cortisonici a intervalli regolari. In più, si usano degli inibitori della degranulazione mastocitaria e antinfiammatori non-steroidei.
I vantaggi immediati sono che il paziente non è costretto a usare sempre il cortisone e non si creano le condizioni per il formarsi dell’ulcera alla cornea. Infatti, gli inibitori e gli antinfiammatori hanno la doppia funzione di eliminare l’infiammazione, ridurne i sintomi e impedire l'ispessimento della pelle generato dalla risposta immunitaria.
I cicli di cortisone si effettuano 3-4 volte all’anno per un tempo variabile dai 7 ai 15 giorni. In ogni caso, si utilizzano solo a livello locale. Quando le lesioni sono già importanti e c’è il rischio di un leucoma permanente, ai cortisonici applicati con collirio si utilizza anche la ciclosporina topica, utilizzata per patologie della pelle come la dermatite o la psoriasi.
Il medico sceglie di utilizzare il cortisone solo nella fase acuta della patologia. La cheratocongiuntivite Vernal si combatte anche nelle fasi meno acute con terapie più leggere. Per questo, è importante predisporre dei controlli e degli esami periodici.
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