Cos’è il Linfedema alle gambe e come trattarlo

Cos'è il Linfedema e quali sono le cause, i sintomi e i trattamenti più efficaci.

Cos’è il linfedema?

  • ​La circolazione linfatica svolge un ruolo cruciale nella difesa del nostro organismo. Essendo responsabile dell’eliminazione delle sostanze tossiche, contribuisce a combattere le infezioni e aiuta a mantenere l’equilibrio dei fluidi corporei.

    Il nostro corpo è ricco di minuscoli capillari attraverso i quali il sangue rilascia ossigeno e sostanze nutritive ai tessuti, raccogliendo contemporaneamente i rifiuti organici. Parte del fluido che fuoriesce dai capillari entra nei vasi linfatici, dove si trasforma in linfa.

    Questa linfa attraversa i linfonodi, che agiscono come centri di filtraggio, rimuovendo le impurità e migliorando la salute generale, oltre a supportare il sistema immunitario. Dopo essere stata filtrata, la linfa viene reintrodotta nel circolo sanguigno.

    Quando il sistema circolatorio è sano, i processi avvengono in maniera fluida ed efficiente. Tuttavia, può accadere che il sistema linfatico non funzioni correttamente, provocando effetti collaterali non indifferenti. Si parla, in questo caso, di linfedema.

    Il linfedema è quella condizione che si manifesta quando il sistema linfatico, che drena i liquidi dai tessuti corporei, non funziona correttamente, causando un accumulo di linfa e gonfiore localizzato. Questa patologia si distingue in:

    • Linfedema Primario: di natura congenita, presente dalla nascita o sviluppato spontaneamente durante la vita a causa di anomalie nel sistema linfatico. Può manifestarsi senza cause apparenti e spesso è il risultato di mutazioni genetiche.
    • Linfedema Secondario: acquisito a seguito di danni al sistema linfatico causati da traumi, interventi medici, infezioni o malattie oncologiche.

    Le forme primarie sono meno comuni e principalmente localizzate agli arti inferiori, causando un malfunzionamento dei vasi linfatici delle gambe ed evolvendo in linfedema alle gambe, linfedema alla caviglia o linfedema al piede (che tuttavia possono essere anche di origine secondaria).

    I linfedemi secondari sono più frequenti e spesso correlati al trattamento di malattie oncologiche. Ad esempio, il carcinoma della mammella è responsabile di circa il 30% delle forme secondarie, tra cui il linfedema al braccio. Anche i tumori dell’utero, dell’intestino e del testicolo possono causare altri tipi di linfedema, come il linfedema addominale.

    Ancora, il linfedema può comparire come conseguenza del lipedema, per un sovraccarico del sistema linfatico causato dall’accumulo di grasso nel lipedema, che può provocare l’insufficienza linfatica tipica del linfedema.

    Circa 250 milioni di persone nel mondo soffrono di linfedema. In Italia vengono diagnosticati approssimativamente 40.000 nuovi casi all’anno, con una complessiva maggiore incidenza tra le donne di età compresa tra i 30 e i 40 anni.

    Comprendere le cause e riconoscere la principale sintomatologia del linfedema alle gambe, che è generalmente la forma più frequente di questa condizione, è il primo passo per ottenere una diagnosi accurata e mettere in atto un trattamento mirato.

Le cause del linfedema: gambe e altre zone

  • ​Il linfedema alle gambe primario è una forma relativamente rara con base genetica le cui principali cause principali includono:

    • Malattia di Milroy (linfedema congenito): questa condizione è presente dalla nascita o si sviluppa nei primi due anni di vita. È causata da mutazioni nel gene FLT4, che influenzano lo sviluppo del sistema linfatico.
    • Malattia di Meige (linfedema precoce): si manifesta durante l’adolescenza o intorno ai 30 anni. Le cause precise non sono completamente comprese, ma si ritiene che mutazioni genetiche possano alterare la formazione dei vasi linfatici.
    • Linfedema tardivo: questo tipo compare solitamente dopo i 35 anni. Anche in questo caso, le cause genetiche sono sospettate ma non sempre identificabili.

    Il linfedema secondario è invece più comune e può derivare da danni o blocchi del sistema linfatico dovuti a una varietà di cause esterne, tra cui:

    • Interventi Chirurgici: la rimozione dei linfonodi, in particolare durante la chirurgia oncologica, è una delle principali cause. Durante questi interventi può essere alterato il normale drenaggio della linfa.
    • Radioterapia: l’irradiazione dei linfonodi per trattare il cancro può causare cicatrici e danni ai vasi linfatici, compromettendone il flusso.
    • Infezioni: infezioni ripetute o gravi causate da parassiti, possono danneggiare il sistema linfatico e portare a un accumulo di liquido nei tessuti.
    • Traumi: alcune lesioni fisiche come fratture o ferite profonde possono danneggiare i vasi che trasportano la linfa.
    • Malattie Vascolari: condizioni come l’insufficienza venosa cronica, possono aumentare la pressione nei vasi linfatici e causare, per esempio, linfedema agli arti inferiori.

    Oltre alle cause dirette, esistono fattori di rischio che possono aumentare la probabilità di sviluppare linfedema alle gambe o in altre aree, come:

    • Obesità: il peso eccessivo può comprimere i vasi linfatici, ostacolandone il normale funzionamento e predisponendo al linfedema.
    • Sedentarietà: la mancanza di movimento può inibire l’intero processo linfatico, soprattutto nelle persone già a rischio.
    • Interventi medici ripetuti: ripetuti interventi chirurgici o radioterapici nella stessa area possono aumentare il rischio di linfedema.
    • Gravi ustioni: queste possono danneggiare irreversibilmente il funzionamento dei vasi linfatici.

I sintomi del linfedema

  • ​Un sistema linfatico intasato presenta sintomi iniziali talvolta poco evidenti che, a seconda della localizzazione e dell’origine del problema, possono progredire a velocità diverse e manifestarsi in modi leggermente differenti.

    Quando questi sintomi sono poco allarmanti, si tende a sottovalutare la patologia che, se trascurata, può avere un impatto significativo sulla qualità della vita delle persone affette.

Linfedema alle gambe: sintomi iniziali e avanzati

  • ​I sintomi iniziali di insufficienza linfatica nelle gambe includono:

    • Gonfiore leggero: il gonfiore inizia solitamente in una parte dell’arto, spesso il piede o la caviglia, ed è più evidente alla fine della giornata o dopo periodi di inattività.
    • Sensazione di pesantezza: la gamba può sembrare più pesante del normale, con una sensazione crescente di stanchezza o affaticamento.
    • Tensione cutanea: la pelle della zona interessata può apparire tesa, meno elastica e può lasciare un’impronta se premuta (pitting edema).

    Se non trattato, il linfedema alle gambe può progredire, diventando più grave e provocando sintomi più intensi, come:

    • Gonfiore severo: che può estendersi a tutta la gamba e non diminuire o trovare sollievo nel riposo.
    • Dolore e disagio: il gonfiore può causare dolore significativo, limitando la mobilità e le attività quotidiane.
    • Indurimento della pelle (fibrosi) e lesioni epidermiche: la pelle delle gambe può diventare dura e spessa, risultando più suscettibile a lesioni o infezioni cutanee.

Sintomi del linfedema in altre parti del corpo

  • ​Il linfedema, come accennato, può colpire diverse parti del corpo e presentare una specifica sintomatologia iniziale in base alla zona interessata:

    • Linfedema addominale: il gonfiore è localizzato a livello dell’addome, spesso accompagnato da una sensazione di pesantezza e disagio.
    • Linfedema al braccio: il ristagno dei liquidi inizia nelle dita e si estende verso l’alto, con sensazione di tensione e pesantezza.
    • Linfedema alla caviglia: il gonfiore parte dalla caviglia e si estende al piede, causando tensione cutanea e difficoltà nei movimenti. Questa condizione può coinvolgere progressivamente l’intero arto inferiore.

    Se non curato, qualsiasi linfedema può progredire e i sintomi diventano più gravi e debilitanti, proprio come quelli riportati per il linfedema alle gambe.

Linfedema: diagnosi e trattamenti

  • Il linfologo è il medico che si occupa dello studio, della diagnosi, della prevenzione e della cura delle patologie che coinvolgono il sistema linfatico. L’accertamento di linfedema alle gambe (o in altre aree) si basa sulla valutazione clinica e sull’esame fisico del paziente. Per confermare la prognosi e valutare l’entità del problema, possono essere utilizzati diversi strumenti diagnostici, tra cui:

    • Anamnesi ed esame fisico: il medico raccoglie informazioni sulla storia medica del paziente, inclusi eventuali interventi chirurgici, traumi o infezioni precedenti, e valuta i segni fisici di gonfiore e fibrosi.
    • Linfoscintigrafia: con questo esame di imaging si utilizza un tracciante radioattivo per visualizzare il flusso linfatico e identificare eventuali blocchi o anomalie.
    • Ecografia: è utilizzata per escludere altre cause di gonfiore, come trombosi venosa profonda.
    • Risonanza magnetica (MRI) o Tomografia computerizzata (CT): questi esami possono fornire immagini dettagliate dei tessuti molli e aiutare a identificare la gravità del linfedema.

    Per quanto riguarda il trattamento del linfedema, questo può variare leggermente a seconda della localizzazione e della gravità della condizione. Tuttavia, le opzioni principali consistono nell’adozione di una terapia multidisciplinare mirata a ridurre il gonfiore, prevenire complicazioni e migliorare la funzione degli arti colpiti tramite:

    • La Terapia Decongestiva Complessa (CDT) è il trattamento standard che può comprendere:
    • Seduta di pressoterapia tramite apposito macchinario;
    • Massaggio linfodrenante (MLD) per stimolare il flusso linfatico e ridurre il gonfiore;
    • Bendaggio elastocompressivo per mantenere il volume ridotto degli arti dopo il massaggio;
    • Esercizi di compressione mirati a migliorare il flusso linfatico;
    • Cura della pelle per prevenire lacerazioni, infezioni e mantenere la salute cutanea;
    • Calze o guaine elastiche: sono indumenti compressivi personalizzati che aiutano a mantenere sotto controllo il gonfiore di gambe e altre aree colpite.
    • Farmaci: non esistono farmaci specifici per la cura del linfedema. Tuttavia, a seconda delle condizioni cliniche correlate possono essere prescritti alcuni farmaci come prodotti topici per la pelle, antibiotici per evitare infezioni dovute a eventuali ulcere cutanee, antielmintici, agenti retinoidi e benzopironi.

    Nei casi più gravi di linfedema, può essere considerata la chirurgia. Interventi come la liposuzione o il trapianto di linfonodi possono essere utilizzati per ridurre il volume dell’arto colpito.

    Infine, per gestire quotidianamente il linfedema, eliminare il ristagno dei liquidi e purificare il corpo dall’eccesso di linfa in modo naturale, vengono raccomandate le seguenti buone abitudini:

    • Dieta equilibrata: un’alimentazione ricca di frutta e verdura e povera di sale può aiutare a ridurre la ritenzione idrica. È consigliabile evitare cibi ad alto contenuto di grassi saturi e zuccheri per mantenere un peso corporeo sano e ridurre la pressione sul sistema linfatico.
    • Idratazione: bere molta acqua e mantenere una buona idratazione è fondamentale per favorire il flusso della linfa.
    • Esercizio fisico: attività come nuoto, camminata e yoga possono aiutare a riattivare la circolazione linfatica.

Linfedema e prevenzione

  • ​Ad oggi non esiste una cura definitiva per il linfedema che porti alla guarigione, né una terapia farmacologica specifica per il linfedema alle gambe o per l’insufficienza linfatica in altre aree del corpo. Tuttavia, ci sono nuove terapie in fase di studio come la laserterapia e la terapia con onde d’urto che mostrano promettenti risultati nella riduzione del ristagno dei liquidi.

    La diagnosi precoce svolge quindi un ruolo fondamentale nella gestione di questa particolare condizione medica. In tal senso, la prevenzione di questa condizione si basa su una serie di misure volte a proteggere il sistema linfatico, soprattutto nei pazienti a rischio, come quelli con diagnosi precoce di linfedema primario o che sono stati sottoposti a trattamenti oncologici.

    Se non riconosciuto per tempo e curato adeguatamente, come detto, il linfedema alle gambe può portare a gravi complicazioni, inclusa la disabilità. Inoltre, in presenza di altre condizioni mediche, un qualsiasi linfedema trascurato potrebbe aumentare il rischio di decesso.

    Adottare uno stile di vita sano, monitorare attentamente qualsiasi segno di gonfiore e seguire scrupolosamente le terapie prescritte dal medico curante, sono azioni fondamentali per migliorare la prognosi e la qualità della vita dei pazienti affetti da linfedema alle gambe e/o localizzato in altre zone del corpo.

Contenuti approvati dal Comitato Editoriale.
Data ultimo aggiornamento: 2021-05-18
Le informazioni presentate hanno natura generale, sono pubblicate con scopo divulgativo per un pubblico generico e non sostituiscono il rapporto tra paziente e medico.

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