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Scopri tutto sull'Herpes Simplex: cos'è, cause e fattori, come si trasmette, quali sono i sintomi, infine diagnosi e prevenzione
L’herpes è una delle infezioni virali più diffuse al mondo, che può essere causata dai virus herpes simplex 1 (hsv-1) e herpes simplex 2 (HSV-2). Questi virus sono responsabili di lesioni dolorose sulla pelle e sulle mucose, caratterizzate da vescicole e ulcere che possono interessare diverse aree del corpo.
L’Herpes simplex 1 è la forma più comune del virus e generalmente causa l’herpes facciale, che si può manifestare nelle forme di herpes sulla bocca, herpes al labbro e talvolta all’interno della cavità orale, come l’herpes alla lingua. Tuttavia, può anche causare infezioni in altre aree provocando l’herpes al naso, agli occhi, alle orecchie e talvolta ai genitali.
Il virus Herpes simplex 2 è principalmente responsabile dell’herpes genitale, una delle infezioni sessualmente trasmissibili più comuni. Anche se meno di frequente, può infettare la regione orale, specialmente in individui con un sistema immunitario delicato o compromesso, e talvolta si può manifestare come herpes all’interno della bocca.
Dunque, sebbene entrambe le tipologie possano colpire diverse aree del corpo, HSV-1 è prevalentemente associato alle infezioni orali, mentre HSV-2 è più frequentemente correlato alle infezioni genitali.
A livello globale, circa 3,7 miliardi di persone sotto i 50 anni sono portatori del virus di tipo 1. Queste stime comprendono anche le manifestazioni di herpes simplex nei bambini. Inoltre, le ricerche epidemiologiche hanno evidenziato che il virus tipo 2 è più comune tra le donne rispetto agli uomini. Questa differenza può essere attribuita a vari fattori, tra cui una maggiore vulnerabilità biologica del sesso femminile durante i rapporti sessuali.
Il virus dell’herpes simplex si trasmette principalmente tramite contatto diretto con una persona infetta, mentre è meno comune contrarla attraverso oggetti contaminati, come utensili, asciugamani o cosmetici.
Una volta contratta l’infezione da herpes per la prima volta, nota come infezione primaria, il virus non viene completamente eliminato dal corpo. Invece, si ritira in uno stato inattivo (fase latente) all’interno delle cellule nervose vicino al midollo spinale, dove può rimanere a lungo senza causare sintomi. Tuttavia, il virus può riattivarsi periodicamente, provocando nuovi episodi di vescicole, spesso nelle stesse aree colpite durante la prima infezione.
Questa riattivazione può essere innescata da diversi fattori, tra cui:
Deficit immunitari: anche se la ricomparsa dell’herpes non è specificamente legata a una carenza vitaminica, un sistema immunitario debole (che può includere deficit vitaminici) può aumentare la probabilità di riattivazione del virus.
Come accennato in precedenza, l’herpes è un virus che si diffonde principalmente attraverso il contatto diretto. L’herpes simplex di tipo 1 (HSV-1) si diffonde generalmente tramite la saliva. Questo può accadere durante i baci e la condivisione di utensili, bicchieri o oggetti personali come spazzolini da denti e balsami per le labbra. Inoltre, può essere trasmesso anche attraverso il sesso orale.
L’herpes simplex di tipo 2 (HSV-2), invece, si trasmette soprattutto attraverso il contatto intimo delle mucose, comunemente durante rapporti sessuali non protetti. Il virus è presente nei fluidi corporei e può essere trasmesso anche in assenza di sintomi evidenti.
In entrambi i casi, un’altra modalità di contagio è il contatto diretto con le vescicole infette, in particolare se queste sono rotte o aperte, poiché il liquido contenuto è altamente infettivo.
Il periodo di incubazione del virus, cioè il tempo che intercorre tra l’esposizione e la comparsa dei sintomi, può variare da 2 a 12 giorni. Durante la fase attiva, quando le vescicole sono visibili, il virus è particolarmente contagioso. Tuttavia, è importante notare che può essere trasmesso anche quando non ci sono sintomi evidenti, poiché rimane presente nella saliva o nei fluidi corporei della persona infetta.
Nonostante la sua incidenza sia molto alta, l’herpes è un’infezione virale che può essere facilmente gestita grazie a diagnosi e trattamenti adeguati.
Sia per gli adulti che per i bambini, i sintomi dell’herpes simplex possono variare leggermente a seconda della sede dell’infezione. Generalmente includono:
Nel dettaglio, con l’herpes simplex facciale le vescicole possono apparire su labbra, narici, guance e all’interno della bocca, interessando lingua e gengive. La sintomatologia inizia generalmente con una sensazione di bruciore o prurito dell’area interessata. Dopo poche ore, si sviluppa un eritema che evolve in piccole vescicole piene di liquido, le quali possono unirsi e formare bolle più grandi. Una volta rotte, le bollicine si trasformano in ulcere, le quali diventano crosticine mentre guariscono. Sebbene meno frequente, l’herpes simplex può colpire anche occhi e orecchie ma i sintomi risultano i medesimi.
Per quanto riguarda l’herpes simplex genitale, il sintomo distintivo è la comparsa di bollicine bianche, ovvero vescicole a livello degli organi genitali. Negli uomini, queste vescicole possono localizzarsi sul membro, sullo scroto e nella zona perianale. Nelle donne, possono manifestarsi sopra o all’interno del tratto vaginale e nella zona perianale. Le lesioni genitali, a differenza di quelle facciali, tendono a non formare croste evidenti e possono rimanere ulcerate fino alla guarigione completa.
Entrambe le tipologie di herpes simplex non sono da confondere con l’herpes zoster. Quest’ultimo, noto anche come fuoco di Sant’Antonio e chiamato erroneamente “herpes simplex alla schiena”, si presenta come un’eruzione cutanea dolorosa lungo un nervo specifico, spesso sul dorso o su un lato del corpo, e differisce chiaramente dall’herpes simplex sia per i sintomi che per le cause.
La diagnosi dell’herpes simplex inizia solitamente con una visita medica specialistica, che può variare in base alla localizzazione delle lesioni. A seconda delle aree colpite, è il proprio medico curante che può indirizzare il paziente a uno specialista appropriato, come un dermatologo, un ginecologo, un otorinolaringoiatra o un oculista.
Durante la visita, ci si concentra principalmente sull’osservazione delle vescicole caratteristiche e sulla raccolta di informazioni dettagliate riguardanti la storia clinica del paziente, incluse la valutazione di eventuali episodi precedenti di herpes, la presenza di sintomi recenti e i fattori di rischio associati.
In molti casi, l’esame clinico è sufficiente per confermare la diagnosi. Tuttavia, per ulteriore garanzia, lo specialista può scegliere di richiedere degli esami diagnostici aggiuntivi, come:
Ma come curare l’herpes? Ad oggi non esiste una cura definitiva per l’herpes simplex e i trattamenti mirano a gestire i sintomi e a ridurre la frequenza delle recidive.
Tra le opzioni terapeutiche, i principali trattamenti includono:
Tutti questi trattamenti, sebbene efficaci, richiedono tempo per mostrare risultati tangibili.
Anche una dieta equilibrata, ricca di vitamine, minerali e grassi essenziali omega-3, può supportare il sistema immunitario e ridurre l’infiammazione, contribuendo a una migliore gestione dell’infezione e coadiuvando le terapie.
Alcuni rimedi casalinghi, infine, possono offrire un sollievo aggiuntivo, ma devono essere utilizzati con cautela e sempre sotto la supervisione di un medico. Ad esempio, l’applicazione di ghiaccio sulla zona colpita può aiutare a ridurre il gonfiore e alleviare il disagio. L’aloe vera è un altro rimedio della nonna contro l’herpes simplex spesso utilizzato per le sue proprietà lenitive, e può essere applicata delicatamente sulla pelle per calmare l’irritazione. Anche il bicarbonato di sodio o l’amido di mais possono essere utili per asciugare le vescicole, riducendo così il rischio di ulteriore irritazione.
Poiché la terapia non elimina completamente il virus e considerata la sua alta contagiosità, è fondamentale adottare misure preventive per ridurre la trasmissione dell’Herpes simplex e contenere gli effetti. Le principali raccomandazioni includono:
Poiché attualmente non esiste né una cura definitiva, né un vaccino contro l’herpes simplex, (sebbene la ricerca sia in corso), solo una gestione attenta e informata dell’infezione può aiutare a minimizzare gli effetti del virus e ridurre il rischio di trasmissione ad altre persone.
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