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Cosa fare in caso di mal di denti: a quale rimedio ricorrere per ottenere un immediato sollievo?
L’odontalgia - comunemente detta mal di denti - è un sintomo che può presentarsi per una varietà di cause. Il termine si riferisce ad un dolore di entità lieve, moderata o acuta - talvolta persino insopportabile - che si sviluppa a partire da uno o più denti, per poi irradiarsi lungo i tessuti gengivali e i denti adiacenti, fino a raggiungere l’osso alveolare di sostegno negli stadi più avanzati. A seconda del disturbo da cui ha origine, il mal di denti può manifestarsi sotto forma di fitte e/o pulsazioni, oppure in una modalità più mite e continua o, ancora, in risposta a stimoli termici e/o fisici.
È possibile alleviare temporaneamente il dolore, ottenendo così un rapido sollievo, mediante la somministrazione di farmaci antidolorifici, compresi quelli da banco (come, ad esempio, il paracetamolo). Tuttavia, per eliminare i sintomi in maniera definitiva, è necessario individuare il problema scatenante attraverso un controllo specialistico, preferibilmente supportato da esami radiografici, e quindi procedere con un piano terapeutico mirato.
Il mal di denti non va considerato come una patologia a sé stante, quanto più come un sintomo che può scatenarsi a partire da una molteplicità di fattori.
Nella maggioranza dei casi, comunque, si riscontra una causa infettiva: a provocare il dolore, infatti, è un’infiammazione che può coinvolgere uno o più denti (carie complicata), talvolta estendendosi fino alla polpa dentale (pulpite), alla cavità ossea che ospita le radici dentarie, nota come alveolo (alveolite), ai tessuti circostanti (ascesso dentale) o al cosiddetto parodonto (parodontite), ossia la struttura che sostiene il dente. In altri casi, l’infezione non riguarda direttamente la dentatura, bensì i tessuti gengivali (gengivite).
Più raramente, l’odontalgia si sviluppa in relazione a:
Riconoscere la causa che sta alla base del mal di denti, sia essa infettiva o di tutt’altra natura, è fondamentale per poter ricorrere non soltanto ad un rimedio che offra sollievo immediato dal dolore, come i già citati farmaci antidolorifici, ma che porti alla completa risoluzione del problema.
L’odontalgia, come abbiamo anticipato, può assumere varie forme: dal lieve fastidio che si presenta solamente in determinate condizioni (ad esempio, a seguito dell’assunzione di cibi e/o liquidi molto caldi, freddi, acidi o speziati), a vere e proprie fitte o pulsazioni che si ripetono con frequenza regolare.
Anche il grado di sopportabilità del dolore è assai variabile, in quanto dipende sia dalla gravità della condizione da cui esso ha origine, sia dalla tolleranza agli stimoli dolorosi, anch’essa variabile da persona a persona.
Se, come spesso accade, il mal di denti nasce da un’infiammazione, e dunque da un’infezione che interessa denti e/o tessuti circostanti, può essere accompagnato da altri sintomi, tra i quali occorre ricordare:
La complicazione più grave, qualora l’infezione riesca a diffondersi nell’organismo, è la cosiddetta sepsi, che può risultare persino mortale.
È importante, a nostro avviso, fare una distinzione tra i metodi che consentono di attenuare il mal di denti solo temporaneamente, offrendo un sollievo più o meno rapido al paziente, ma senza portare ad una risoluzione del problema che sta alla base del sintomo, ed i trattamenti farmacologici e/o odontoiatrici che, invece, mirano ad estirparlo una volta per tutte.
Un rimedio immediato contro il dolore di entità lieve o moderata consiste nella somministrazione di analgesici, inclusi alcuni farmaci da banco come Tachipirina ed Efferalgan (il cui principio attivo è il Paracetamolo).
Vanno poi menzionati i cosiddetti FANS (farmaci antinfiammatori non-steroidei), tra i quali occorre menzionare:
In aggiunta si possono applicare anche anestetici topici come la Lidocaina.
Riguardo agli antibiotici, invece, è bene ricordare che questa categoria di farmaci rappresenta un’opzione valida soltanto se il mal di denti scaturisce da un’infezione batterica accertata, nonché previa prescrizione medica.
In entrambi i casi, sia per quanto riguarda i FANS che per gli antibiotici, è sempre opportuno sottolineare l'importanza di confrontarsi con un medico.
Infine, chi ricerca un sollievo rapido dal dolore, ma non vuole ricorrere a prodotti farmaceutici di alcun genere, può avvalersi di vari rimedi naturali per attenuare i sintomi o, per lo meno, renderli più tollerabili, nell’attesa di sottoporsi ad una visita odontoiatrica ed intraprendere un trattamento mirato.
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Ecco, dunque, alcuni metodi casalinghi efficaci contro il mal di denti:
Di contro, tra i comportamenti a rischio in caso di mal di denti, è opportuno ricordare il fumo e il consumo di alcolici (durante gli sciacqui, infatti, occorre prestare attenzione a non ingerire il prodotto). Altrettanto sconsigliati sono gli allenamenti intensivi e gli sport di potenza, come l’esposizione prolungata al sole o ad altre fonti di calore, poiché possono intensificare i sintomi.
Se, da subito, il mal di denti è talmente acuto da risultare intollerabile, oppure non accenna a diminuire dopo un paio di giorni, è necessario effettuare una visita odontoiatrica nel più breve tempo possibile.
Soltanto uno specialista, infatti, è in grado di riconoscere il problema (es. infezione batterica o traumi accidentali) che ha dato origine ai sintomi e, quindi, attuare le misure più indicate per eradicarlo in via definitiva.
Ad esempio, se il dolore deriva da una carie - come accade in un’ampia percentuale di casi - il trattamento prevede la rimozione della parte ormai danneggiata dai batteri e la successiva otturazione del dente.
Se tale trattamento è stato a lungo rinviato, è possibile che l’infezione si sia estesa, via via, fino a raggiungere la parte interna del dente - ossia la polpa - scatenando quel dolore intenso e pulsante che accomuna i pazienti affetti da pulpite. In questi casi, a seconda della condizione riscontrata, occorre intervenire con la devitalizzazione o, al peggio, con l’estrazione del dente.
Spesso i trattamenti vengono anticipati da un ciclo di antibiotico, necessario per calmare l’infiammazione e consentire al dentista di operare in sicurezza.
Un punto centrale, infine, è quello riguardante la prevenzione non solo del mal di denti, ma anche della carie e di tutti quei disturbi che possono portare allo sviluppo di tale sintomo. Essenziale, dunque, è prestare attenzione ad una corretta igiene orale già a partire dall’infanzia: è indispensabile pulire i denti dopo ogni pasto, scegliendo uno spazzolino e un dentifricio di buona qualità per non intaccare lo smalto.
Si consiglia, inoltre, di utilizzare il filo interdentale (o uno scovolino) per rimuovere i residui di cibo che si depositano tra i denti e che, alla lunga, comportano la formazione di placca e tartaro. In ultimo, è bene sottoporsi con regolarità (almeno ogni sei-dodici mesi) sia a sedute di pulizia professionale, sia a visite di controllo dal dentista per monitorare la salute dei denti.
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