Ad oggi, come per altre infezioni di origine virale, anche per la
mononucleosi non esiste una cura specifica. I farmaci adottati, dunque, non agiscono direttamente contro l’herpes virus (EBV), bensì si limitano ad attenuare i sintomi caratteristici della malattia.
Tra questi abbiamo:
- analgesici (come l’ibuprofene) per i dolori muscolari ed articolari;
- antipiretici (come il paracetamolo) per ridurre la temperatura corporea;
- corticosteroidi, da utilizzare solo in caso di complicazioni (es. edema delle vie aeree) e per brevi trattamenti, rigorosamente sotto controllo medico.
Di contro, la
somministrazione di antibiotici va assolutamente evitata, in quanto questa categoria di farmaci si rivela completamente inefficace nel debellare il virus.
Contagiosità ed isolamento durante la malattia
Rispetto ad altre infezioni virali, il grado di
contagiosità della mononucleosi è moderato.
Per questo motivo, non esistono disposizioni sanitarie – ad esempio, un periodo di
isolamento obbligatorio – per i pazienti affetti da mononucleosi (sia bambini che adulti).
Isolamento e riposo, tuttavia, rimangono fortemente consigliati fino alla scomparsa della febbre e degli altri sintomi, sia per fermare la diffusione del contagio, sia per evitare di sovraccaricare l’organismo, già debilitato. In particolare, per il rientro a scuola (o al lavoro), è preferibile attendere finché il senso di stanchezza non si sia attenuato.
Come accorgersi di essere guariti?
Riassumendo, la
fase acuta della mononucleosi e dei suoi sintomi – negli adulti – dura all’incirca due-tre settimane ed è seguita da un periodo di graduale ritorno alla normalità, durante il quale può capitare di sentirsi debilitati, inappetenti e senza energie.
Sia per diagnosticare la malattia, sia per valutare il suo decorso (o l’avvenuta guarigione), è opportuno rivolgersi al proprio medico curante. A sua volta, questi prescriverà vari
test ematici, volti a rilevare la concentrazione di globuli bianchi o la presenza degli anticorpi prodotti dall’organismo allo scopo di intercettare e debellare il virus Epstein Barr.
Test mononucleosi: quando si fa?
Tra i test in grado di accertare la risposta del sistema immunitario al virus della mononucleosi vi sono: il
Mono Test (Test rapido per la mononucleosi), il test per gli Anticorpi del Virus Epstein Barr (Igg + Igm) e il test DNA Epstein Barr Virus.
Vediamo nel dettaglio a cosa servono e quando andrebbero effettuati.
Il
Mono Test è un test rapido utilizzato in prevalenza come metodo di screening.
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Mono Test (Test Rapido Mononucleosi)
Il secondo, invece, è un
test sierologico che permette di determinare lo stadio dell’infezione, in base alle tipologie di anticorpi rilevate nel sangue (Igg e/o Igm).
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Anticorpi Virus Epstein Barr
Infine, il
test DNA identifica la presenza del virus di Epstein Barr anche in pazienti asintomatici o con sintomatologia lieve. Va prescritto, in particolare, ai giovani adulti, alle donne in gravidanza o agli individui immuno-compromessi che lamentano spossatezza, mal di testa, dolori articolari e/o muscolari, febbre, linfonodi ingrossati e mal di gola.
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Dna Epstein Barr Virus