L'ecografia oculare permette di studiare le strutture
interne dell'occhio, visualizzandole in sezioni anatomiche bidimensionali; in
particolare le strutture oculari intrabulbari quando non è possibile
l'esplorazione diretta a causa di opacità di cornea, cristallino, vitreo o per
studiare patologie quali tumori, emovitreo, distacco di retina e coroide,
patologie malformative e degenerative della retina e della coroide. L'esame,
inoltre, viene utilizzato nello studio delle patologie che coinvolgono le
strutture orbitarie quali il nervo ottico, i muscoli extraoculari ed il grasso retrobulbare.
È un'indagine diagnostica che si basa sull'emissione di ultrasuoni, i quali non sono radiazioni e non provocano danno all'organismo. Viene condotta mediante focalizzazione spaziale secondo i vari piani anatomici dell'organo. Le registrazioni ottenute, proiettate su un monitor, sono dette immagini ecografiche.
L'ecografia oculare (a scan) si esegue appoggiando una
sonda, collegata all'ecografo, sulla palpebra del paziente; la procedura non è
dolorosa e prevede lo scorrimento manuale della sonda ecografica sulla zona
interessata preventivamente cosparsa di un gel trasparente che agevola il
passaggio degli ultrasuoni.
Indicazioni:
Questo esame non è doloroso e non comporta rischi perché non
sfrutta radiazioni ionizzanti ma onde a ultrasuoni, innocue per l'organismo.
Contenuti approvati dal Comitato Editoriale.
Data ultimo aggiornamento: 2021-05-18
Le informazioni presentate hanno natura generale, sono pubblicate con scopo divulgativo per un pubblico generico e non sostituiscono il rapporto tra paziente e medico.