La colonscopia robotica è una procedura medica che consente, utilizzando un robot chirurgico, di esaminare la parte inferiore del tubo digerente costituita da retto, sigma, colon. È una tecnologia del tutto innovativa rispetto alla colonscopia convenzionale ed è utilizzata per individuare anomalie come polipi, tumori e altre condizioni patologiche.
Com’è fatto lo strumento e viene eseguita:
Il Colonscopio robotico è un sistema computerizzato che utilizza un cilindro in silicone molto flessibile (il vero e proprio colonscopio) che grazie ad un meccanismo pneumatico ha la capacità di allungarsi ed accorciarsi. In testa e in coda al cilindro (enlongatore) ci sono due sistemi di ancoraggio (clamper) che consentono al sistema di agganciarsi alla mucosa mediante una delicata suzione della stessa. Questo permette al colonscopio di avanzare (alla stregua di un “bruco”) lungo il colon in modo autonomo, atraumatico e senza alcuna azione meccanica o spinta dall’esterno.
La sonda endoscopica, che ha un diametro di 17 mm ed una lunghezza di 25-43 cm (rispettivamente al minimo ed al massimo allungamento), è collegato alla base meccanica (workstation) mediante un morbido sondino (detto “coda”) del diametro di 7.5 mm. Attraverso quest'ultimo passano i meccanismi di controllo ed il canale operativo che consente il passaggio degli accessori (pinza da biopsia, ansa da polipectomia, ecc.). I movimenti della testa e di progressione del colon vengono gestiti dall’endoscopista tramite un' unità di comando esterna (joystick).
Il colonscopio robotico, mediante i ripetuti movimenti di allungamento-accorciamento procede nel lume colico adattandosi alle curve del viscere, motivo per cui il disagio del paziente è minimo o assente. Altra peculiarità del sistema è che il colonscopio con la sua coda ed il serbatoio di aspirazione vengono forniti in set monouso, eliminando quindi il rischio di infezione crociata tra pazienti.
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Data ultimo aggiornamento: 2021-05-18
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