Hai bisogno di un supporto diretto?
Ci trovi a questo numero dal lunedi al venerdi
dalle 8 alle 18 orario continuato
Oggi la psoriasi del cuoio capelluto è diagnosticata sempre più spesso, anche nei soggetti più giovani, probabilmente per effetto di fattori come l'aumento dei livelli di stress e lo stile di vita.
Oggi una delle principali patologie della pelle di cui si parla sempre più spesso è la psoriasi del cuoio capelluto. Si tratta di una manifestazione cutanea infiammatoria che interessa specificamente l'area del cuoio capelluto e che colpisce un numero crescente di individui.
Le cause non sono ancora del tutto note, ma sicuramente giocano un ruolo importante fattori genetici e ambientali. Le lesioni tipiche sono rappresentate da placche eritematose coperte di squame biancastre, molto pruriginose, che possono a volte provocare una caduta dei capelli temporanea.
Oggi la psoriasi del cuoio capelluto è diagnosticata sempre più spesso, anche nei soggetti più giovani, probabilmente per effetto di fattori come l'aumento dei livelli di stress e il cambiamento di alcune abitudini di vita.
Anche se non è una condizione allarmante, è importante non sottovalutare questa particolare condizione, in quanto può influire negativamente sulla qualità della vita e sulla salute psicofisica della persona. Per questo è fondamentale rivolgersi tempestivamente al dermatologo per una corretta diagnosi e terapia.
La psoriasi del cuoio capelluto è una patologia infiammatoria che può colpire quest'area cutanea e che si definisce come una manifestazione specifica della psoriasi volgare.
In termini fisiopatologici, si tratta di una condizione immunomediata caratterizzata da un'alterata crescita ed accelerato turnover dei cheratinociti a livello dell'epidermide. Ciò si traduce nella formazione di placche ben delimitate, eritematose e coperte da squame biancastre, che possono estendersi in maniera più o meno vasta sul cuoio capelluto e nelle immediate adiacenze.
Anche se si tratta di una condizione alquanto diffusa, non è allarmante né deve suscitare paure e imbarazzi. Non deve però essere sottovalutata perché può comunque avere ripercussioni significative sulla qualità di vita del paziente. Il persistente prurito e desquamazione causa spesso fastidio, soprattutto quando i capelli risultano opachi e spenti. Nei casi gravi si può associare una temporanea alopecia che peggiora l'impatto psicologico. Questa condizione può richiedere determinate cure e controlli medici, che potrebbero contribuire a diminuire la qualità del sonno e dell'umore.
Risulta quindi fondamentale che il paziente segua correttamente le indicazioni terapeutiche fornite dal dermatologo per ottimizzare i benefici e ridurre il rischio di riacutizzazioni. Difronte a questo genere particolare di condizioni è compito del medico monitorare la progressione dei sintomi, rispondere ai dubbi del paziente e modulare la terapia in base alle reali possibilità di quest'ultimo.
La psoriasi del cuoio capelluto si caratterizza principalmente per la presenza di alcuni sintomi cutanei ben definiti. Ne riportiamo un breve elenco per avere più chiara la situazione generale:
La valutazione di questi campanelli di allarme da parte di un dermatologo risulta fondamentale per una corretta diagnosi e gestione della condizione.
Le cause esatte della psoriasi non sono ancora del tutto note, tuttavia sembra che ad influire nel suo sviluppo sia l'interazione tra fattori genetici e ambientali. Dal punto di vista genetico, è stata riscontrata una predisposizione familiare nel 30% dei casi, ereditata frequentemente come carattere autosomico dominante. La presenza di alcune varianti geniche associate alla risposta immunitaria aumenterebbe la probabilità di insorgenza della patologia.
Tra i fattori esterni che possono scatenare o peggiorare l'epidermopatia, un ruolo fondamentale è esercitato dallo stress emotivo e psicologico. Altri elementi sul piano ambientale sono rappresentati da infezioni, traumi cutanei, fattori climatici, alimentazione scorretta e l'assunzione di alcuni farmaci.
Anche il sistema immunitario svolge un'azione determinante: nella psoriasi si osserva un'anomala risposta delle cellule T contro gli antigeni cutanei, con produzione elevata di citochine infiammatorie e alterazione del turnover cellulare epidermico.
Per dirla in parole più semplici: nella psoriasi il sistema immunitario non funziona correttamente. In particolare, alcune cellule del sangue chiamate cellule T, che dovrebbero proteggere dalle infezioni, in realtà attaccano in modo sbagliato le cellule della pelle. Questo attacco scatena una reazione infiammatoria, con la produzione eccessiva di sostanze infiammatorie dette citochine.
Inoltre si altera il normale ricambio cellulare dell'epidermide, lo strato più superficiale della pelle, con un rinnovamento accelerato delle cellule. Queste anomalie del sistema immunitario e del ricambio cellulare causano i tipici sintomi infiammatori della pelle che sono visibili a tutti nella patologia.
La psoriasi del cuoio capelluto può interessare, sebbene in misura minore rispetto alla psoriasi volgare, una percentuale variabile della popolazione, con alcune differenze in base al fattore età e sesso. Stando a dati epidemiologici riportati su un articolo pubblicato su Nature Reviews Disease Primers nel 2017, circa il 10-30% dei pazienti con psoriasi presenta coinvolgimento anche del cuoio capelluto. Generalmente tale localizzazione si associa alle forme volgari estese, in particolare quando queste sono di lunga data.
L'incidenza aumenta con l'età, con un picco intorno ai 50-60 anni. È inoltre più frequente nel genere maschile, nel quale il rapporto maschi/femmine è di 2-3:1. Questo probabilmente per effetto degli ormoni sessuali, in grado di influenzare la risposta immunologica sottostante. Sebbene possa manifestarsi in ogni individuo predisposto geneticamente, i dati riportati nella ricerca di Parisi e colleghi sottolineano la prevalenza nella popolazione caucasica, stimata tra l'1-3%.
I fattori di rischio più importanti rimangono la predisposizione familiare ed eventuali comorbidità quali obesità e malattie infiammatorie croniche intestinali.
Per chi non conosce la differenza tra dermatite e psoriasi, cerchiamo di fare chiarezza sull'argomento perché è facile cadere in errore. La dermatite e la psoriasi sono entrambe condizioni cutanee infiammatorie, tuttavia presentano alcune importanti differenze sia sul piano fisiopatologico che clinico.
La dermatite è una patologia dovuta principalmente a fattori esterni come irritanti chimici, allergeni ambientali, ecc…, che provocano infiammazione della pelle attraverso una risposta di ipersensibilità. Le lesioni sono solitamente eritematose, pruriginose e desquamanti, prive di squame argentate e interessano prevalentemente pieghe cutanee e zone esposte.
La psoriasi è invece una patologia autoimmune sistemica, con alterazioni a livello genetico-immunitario. Le tipiche placche ben delineate presentano squame argentate, spesse e aderenti all'epidermide, in sedi quali gomiti, ginocchia, cuoio capelluto. Non ha solitamente una relazione con fattori esterni e tende a presentarsi in forme ricorrenti.
Un esame specialistico è comunque necessario per una corretta diagnosi differenziale.
Cerchiamo adesso di capire come si cura la psoriasi del cuoio capelluto. Sicuramente meglio evitare il fai da te e rivolgersi subito ad esperti del settore.
Il primo passo è senza dubbio una visita dermatologica per una corretta diagnosi e valutazione dell'estensione e gravità delle lesioni. Solo il medico può quindi impostare un adeguato piano terapeutico personalizzato. Tra le opzioni più efficaci, un posto di rilievo spetta ai corticosteroidi topici a medio-alta potenza, da applicare sulle zone colpite secondo le indicazioni. Utili anche creme a base di calcipotriolo o tazarotene, retinoidi di sintesi.
Se hai bisogno di una visita dermatologica vicino a te CLICCA SU >>
In forma moderata-severa si ricorre spesso a terapie sistemiche come metotrexato, ciclosporina, inibitori del TNF alfa. Importante affiancare al trattamento farmacologico semplici regole quali evitare prodotti aggressivi, limitare stress, idratare accuratamente il cuoio capelluto. Indubbiamente è sempre meglio tenere sotto stretto controllo l’evolversi della situazione quindi una supervisione periodica dal dermatologo serve a valutare meglio la situazione ed eventualmente modulare la strategia terapeutica. Meglio dunque affidarsi a protocolli clinici approvati anziché soluzioni fai-da-te.
Adesso che abbiamo capito come riconoscere la psoriasi e cosa la può provocare, cerchiamo di vedere come supportarne la cura tramite alcuni elementi di corretta nutrizione ed integrazione.
Partiamo dalle vitamine: la più nota alleata è la D, che favorisce la differenziazione dei cheratinociti e regola il sistema immunitario. Importante soprattutto in caso di scarsa esposizione solare, che pure giova grazie alla produzione endogena di vitaminaD.
Per l'alimentazione, meglio limitare zuccheri semplici, grassi saturi, alcol e cibi pro-infiammatori come latticini e carni rosse. Da privilegiare invece il pesce, frutta, verdura e cereali integrali.
Ottimi anche gli shampoo a base di piroctone olamina o zinco piritione, dall'azioneantifungina e lenitiva. Infine, per un controllo ottimale della psoriasi del cuoio capelluto, spesso si ricorre a calcipotriolo o inibitori del TNF come etanercept, adacta o secukinumab. L'acido alfa-lipoico, potente antiossidante presente in alcuni alimenti, sembra avere effetti benefici nel ridurre il prurito e migliorare le placche.
Anche l'olio di pesce, ricco di EPA e DHA, è consigliato per le sue proprietà antinfiammatorie e per il miglioramento della sintomatologia cutanea. I probiotici possono supportare la terapia riequilibrando la flora batterica, spesso alterata nei pazienti con psoriasi. Per la detersione del cuoio capelluto, oltre agli shampoo specifici è utile usare l'acqua tiepida evitando il caldo e prediligendo materiali naturali come seta o cotone.
Va detto quindi infine che, nonostante la psoriasi del cuoio capelluto possa risultare molto fastidiosa e demoralizzante per chi ne soffre, è una patologia che nella maggior parte dei casi può essere tenuta sotto controllo al meglio.
Naturalmente è fondamentale per riuscirci affidarsi alle cure e ai consigli di medici dermatologi esperti, in grado di prescrivere la terapia più indicata per ogni singolo paziente. Evitare invece di effettuare esperimenti basandosi su rimedi casualmente letti in rete, perché soltanto uno specialista sa valutare nel modo corretto la forma di psoriasi e impostare di conseguenza il percorso terapeutico.
Trova facilmente la prestazione sanitaria di cui hai bisogno. Compara in tempo reale disponibilità e costi di ogni struttura o professionista, evitando file ed attese.