L’eiaculazione precoce può mettere a dura prova una relazione di coppia. Nonostante sia ormai risaputa l’importanza di avere una comunicazione aperta con il partner in presenza di qualunque problematica di natura intima e sessuale, ancora molti uomini faticano ad affrontare questo specifico argomento.
Eppure, a questo si associa spesso un disturbo sessuale prevalentemente femminile: la anorgasmia che riguarda 4,5 milioni di donne, ovvero la difficoltà o impossibilità ricorrente di raggiungere l’orgasmo.
Tuttavia, l’eiaculazione precoce è ancora oggi una condizione medica sotto diagnosticata, a causa di un mix di tabù culturali e disinformazione su epidemiologia, cure e rimedi efficaci.
In questo senso la comunicazione tra i partner, sommata alla comprensione reciproca e pazienza, potrebbe giovare al superamento di determinate disfunzioni sessuali. Ricordiamo infatti che l’eiaculazione precoce è una condizione comune che, il più delle volte, può essere affrontata con successo.
Ma nel caso in cui il partner soffra di eiaculazione precoce, cosa può fare lei o il partner? In realtà, non esiste una risposta univoca a questa domanda.
Indubbiamente, quando un uomo dura poco il supporto e la sensibilità da parte del partner sono importanti. Pertanto, non fare sentire inadeguato un uomo che ha un’erezione veloce è il primo passo per prendere consapevolezza del problema e andare insieme verso la sua risoluzione. A ciò, può essere utile eseguire terapie ed esercizi contro la disfunzione già da sotto le coperte. Infatti, le sopracitate tecniche di “stop and start” e “squeeze”, se fatte in coppia, possono ravvivare la complicità sessuale. Tecniche, inoltre, grazie alle quali oltre il 95% degli uomini comprende come durare di più, ritardando l’eiaculazione di 5-10 minuti.
Oggi, quindi, ci sono davvero molte risorse e trattamenti disponibili per migliorare la vita sessuale e il benessere delle coppie, cosicché la disfunzione erettile non sia più un tabù.