Hai bisogno di un supporto diretto?
Ci trovi a questo numero dal lunedi al venerdi
dalle 8 alle 18 orario continuato
Vediamo cosa fare in caso di sangue nelle feci non visibile, un fenomeno più comune di quanto si creda.
La presenza di sangue nelle feci non evidente a occhio nudo è un fenomeno più diffuso di quanto si possa immaginare. Pur non trattandosi di per sé di una condizione allarmante, è bene non sottovalutare questa evenienza, in quanto potrebbe essere sintomo di patologie intestinali in atto.
Monitorarla con test di primo livello come la ricerca di sangue occulto nelle feci aiuta a intercettare precocemente possibili problemi.
Il test occulto fecale a 3 campioni è il metodo di screening più semplice e meno invasivo per indagare le cause di sanguinamento occulto e risalire alle patologie più comuni come ulcera, polipi e tumori.
In caso di positività a un campione sono necessari ulteriori esami quali la colonscopia in sedazione, che consente di individuare lesioni sospette ed eseguire biopsie per confermare o escludere patologie come i tumori al colon-retto.
Un adeguato controllo permette diagnosi tempestive.
Con il termine sangue occulto nelle feci ci si riferisce alla presenza di globuli rossi nelle feci non visibili a occhio nudo. Il sangue occulto, o microscopico, può essere rinvenuto tramite semplice esame delle feci effettuato in laboratorio di analisi.
La presenza di sangue nelle feci, anche se non evidente, può comunque rappresentare sintomo di alterazioni a carico dell'apparato digerente che devono essere indagate. Le cause più comuni di emorragia occulta intestinale sono:
Se viene notato del sangue nelle feci è bene non allarmarsi, ma nemmeno trascurare l’evento, ma procedere con eventuali indagini diagnostiche. Questo, infatti, può essere il primo campanello d'allarme di patologie più serie dell'apparato gastroenterico. Nei casi dubbi è opportuno sottoporsi a ulteriori esami prescritti dal medico curante al fine di approfondire le cause e confermare l'ipotesi clinica.
Trovare del sangue occulto nelle feci non sempre deve destare preoccupazione, ma, come abbiamo detto, è importante non sottovalutare questo campanello d'allarme. Generalmente non causa sintomi evidenti proprio perché è solo microscopico, ma a volte può associarsi a:
È importante parlarne con il medico se il sanguinamento è accompagnato da questi disturbi, se è persistente nel tempo, o se compaiono altri campanelli di allarme come dimagrimento, anoressia. Ulteriori analisi sono necessarie per verificare le cause e impostare la corretta terapia.
Quando il sangue occulto nelle feci è preoccupante
È bene prestare attenzione se il sanguinamento si protrae nel tempo (oltre le 2-3 settimane) ed è accompagnato da altri disturbi quali dolore addominale, alterazione delle funzioni intestinali, dimagrimento.
Anche un episodio isolato di sangue nelle feci può essere significativo in soggetti a rischio, come gli ultra 50enni, coloro che presentano familiarità per tumori intestinali o malattie infiammatorie croniche. Negli anziani il sanguinamento può essere un campanello di allarme da non trascurare assolutamente proprio per la maggiore incidenza, in questa fascia d'età, di patologie come il cancro al colon.
In tutti questi casi (perdite di sangue più abbondanti associate a pallore, debolezza, calo ponderale) la strada da seguire è sempre quella di rivolgersi prontamente al medico. Un controllo faciliterà la diagnosi precoce di eventuali condizioni patologiche.
Il test di ricerca di sangue occulto nelle feci, chiamato dei “3 campioni”, riveste un ruolo fondamentale nei programmi di screening per il tumore del colon-retto. Viene raccomandato dai 45-50 anni in poi con cadenza annuale o biennale. Questa analisi, semplice e non invasiva, ha la finalità di identificare in modo precoce le persone a elevato rischio per questa neoplasia o per la presenza di polipi intestinali.
Bisogna però chiarire che la ricerca di sangue occulto non ha di per sé significato diagnostico: il suo scopo è individuare i soggetti che necessitano di ulteriori accertamenti di secondo livello.
Nel caso in cui dovessero evidenziarsi tracce di emorragia occulta, è indispensabile eseguire esami più approfonditi, come la colonscopia in sedazione, che mediante ispezione diretta della mucosa intestinale permette di rilevare eventuali lesioni proliferative e polipi, asportabili in una fase precoce prima che si evolvano in tumore.
Lo screening dei “3 campioni” è un esame tanto semplice quanto importante, perché strumento di diagnosi precoce e prevenzione. La raccolta dei campioni fecali per il test deve essere effettuata correttamente.
Generalmente sono fornite 3 provette contrassegnate, all'interno delle quali raccogliere parti diverse della stessa evacuazione utilizzando un bastoncino di legno o una spatola. I campioni devono essere prelevati a distanza di 24-48 ore l'uno dall'altro, preferibilmente nei giorni centrali del ciclo mestruale per le donne. Per ogni provetta è sufficiente 1 grammo circa di feci.
Importante evitare contaminazioni da sangue mestruale o urina. I campioni, debitamente sigillati, vanno poi consegnati al laboratorio di analisi nelle 24-72 ore successive la raccolta dell'ultimo. Eseguendo correttamente questi semplici passaggi è possibile ottenere campionamenti omogenei e attendibili per l'indagine di primo livello sulle perdite di sangue occulte nell'apparato gastrointestinale.
Per ottenere risultati affidabili dal test dei “3 campioni”, nei giorni precedenti la raccolta è importante astenersi da alcuni alimenti che possono interferire con l'esame. Bisogna evitare cibi che contengono perossido di idrogeno, come frutta e verdura crude ricche di cellulosa (carote, spinaci, mele), poiché questa sostanza può falsare l'esito positivo del test.
Anche il consumo eccessivo di carne rossa - contenente enzimi in grado di deteriorare il sangue - può compromettere la corretta esecuzione dell'analisi. Da moderare l'assunzione di antinfiammatori ed emostatici, in quanto in grado di celare eventuali sanguinamenti.
Nei 3 giorni precedenti è bene limitare anche il fumo di sigaretta e l'alcol, che possono causare irritazioni o infiammazioni della mucosa intestinale. Assumendo alcune accortezze nei giorni precedenti il test, aumenteremo la probabilità di ottenere dei risultati significativi dall'analisi delle feci. Solo in questo modo il medico potrà valutare in maniera attendibile l'eventuale presenza di piccole perdite ematiche a livello gastrointestinale, non visibili ad occhio nudo.
Se dal test dovesse risultare un campione positivo su tre è necessario eseguire ulteriori esami diagnostici di secondo livello. In questo caso è possibile ricorrere a una colonscopia in sedazione per approfondire le cause. Si tratta di un esame endoscopico eseguito da un medico gastroenterologo con l'ausilio di un colonscopio, un sottile tubo flessibile con una telecamera all'estremità.
Se vuoi verificare la disponibilità nella tua città di una Colonscopia in sedazione e comparare i prezzi clicca su >>
Prima di eseguire l’esame viene somministrata una lieve sedazione al paziente per renderlo tranquillo e rilassato. Mentre giace sul fianco sinistro, il medico introduce delicatamente il colonscopio lubrificato nell'ampolla rettale e lo fa progredire nell'intestino crasso.
Questo consente di ispezionare accuratamente la mucosa interna e prelevare eventuali campioni di tessuto sospetti (biopsie). Il paziente rimane cosciente per tutto l'esame, che dura in media 15-20 minuti. La sedazione post-procedura impedisce sensazioni di fastidio e consente un veloce ritorno alle normali attività.
La colonscopia rappresenta l'esame diagnostico per eccellenza quando si riscontrano tracce di sangue occulto nelle feci. Si tratta di un controllo rapido e semplicissimo, eseguito in pochi minuti in day hospital sotto leggera sedazione. Non c'è davvero nulla di cui spaventarsi o preoccuparsi, dato che l'esame è indolore e la sedazione impedisce di percepire ogni tipo di fastidio. L'importante è sottoporsi allo screening nella massima tranquillità, in modo che il medico possa svolgere con accuratezza la sua ispezione.
Se vuoi verificare la disponibilità nella tua città di un test di ricerca Sangue Occulto nelle Feci e comparare i prezzi clicca su >>
Come abbiamo visto quando viene eseguito il test di ricerca di sangue occulto nelle feci e i risultati risultano positivi per almeno un campione su tre, è importante sottoporsi a colonscopia in sedazione per approfondire le cause dell'emorragia.
Grazie all'ispezione endoscopica della mucosa intestinale, il medico può individuare eventuali lesioni sospette. Per confermare o meno la presenza di un tumore al colon, è necessario procedere con biopsie delle anomalie rilevate. I risultati istologici potranno dare una risposta definitiva, escludendo o meno la presenza di cellule neoplastiche.
Se durante la colonscopia il medico non individua lesioni sospette e gli esami del sangue (ematochimica) non mostrano anomalie, c'è una buona possibilità che il sanguinamento non sia dovuto a un tumore del colon.
In altre parole, se l'esame al colon e le analisi del sangue non evidenziano problemi, è probabile che la perdita di sangue occulto derivi da cause diverse dal cancro intestinale. Naturalmente servono ulteriori accertamenti per averne la certezza, ma in assenza di altri segnali d'allarme c'è motivo per essere ottimisti.
Trova facilmente la prestazione sanitaria di cui hai bisogno. Compara in tempo reale disponibilità e costi di ogni struttura o professionista, evitando file ed attese.