Sudamina o miliaria: come si riconosce e come si cura nei bambini e negli adulti

Scopri cos'è la Sudamina detta anche Miliaria, come si riconosce e come si può curare e prevenire.

Che cos'è la sudamina

  • ​La sudamina (o miliaria in termini medici o eruzione cutanea da sudore) è un disturbo piuttosto comune in estate, soprattutto nei bambini, ma gestibile. Con pochi accorgimenti e una buona cura della pelle, è possibile prevenire e trattare efficacemente questa fastidiosa irritazione.

    Quando fa caldo, infatti, si suda di più e le irritazioni cutanee sono più frequenti. La sudamina, nello specifico, si deve all'ostruzione delle ghiandole sudoripare, che impedisce alla pelle di “respirare” correttamente.

    Può accadere a causa di piccole scorie sulla pelle o di batteri come lo Staphylococcus epidermidis che forma un biofilm sulla cute. L'ostruzione fa sì che il sudore si accumuli nell'epidermide o nel derma, producendo gonfiore e un ulteriore blocco dei dotti. A volte, l'intasamento può essere così profondo da causare perfino la rottura della ghiandola sudoripara.

    Ma come capire se è sudamina? È una dermatite che si presenta con piccole vescicole biancastre o leggermente arrossate e pruriginose, soprattutto nelle zone del corpo dove la sudorazione è più intensa e dove c'è un maggiore sfregamento con gli indumenti (come torace, ascelle, collo, schiena e interno coscia).

    Le cause della sudamina possono essere diverse, tra cui:

    • Temperature elevate;
    • Abiti in materiali sintetici o troppo aderenti che impediscono alla pelle di traspirare;
    • Attività fisica intensa;
    • Occlusione della pelle con cerotti transdermici;
    • Sindrome di Morvan (rara malattia genetica);
    • Febbre alta in estate;
    • Predisposizione a sudare eccessivamente;
    • Uso di farmaci che aumentano la sudorazione;
    • Uso di cosmetici o prodotti per la pelle troppo pesanti o grassi che favoriscono l’occlusione dei dotti sudoripari;
    • Esposizione prolungata al sole.

Come capire se è sudamina?

  • ​Riuscire a distinguere questo disturbo da altri tipi di dermatiti o all’iperidrosi può non essere facile a un occhio non esperto.

    Solitamente la sudamina si manifesta con eritemi cutanei localizzati che causano prurito ed eruzione cutanea, a volte con comparsa di vescicole.

    Colpisce con più frequenza i neonati e gli adulti che soffrono di sudorazione eccessiva e chi vive in ambienti caldi e umidi.

    Per capire se è sudamina, però, è utile sapere che si distingue in tre tipologie, ognuna con sintomi abbastanza peculiari:

    • Cristallina (o trasparente). Si manifesta con piccole vescicole chiare, simili a goccioline d'acqua, che si rompono facilmente. La pelle non è arrossata e non provoca prurito. Può essere congenita (o comparire subito dopo la nascita), colpendo gli strati più esterni della pelle di adulti e bambini, soprattutto su tronco, collo e testa. Solitamente, si risolve in pochi giorni.
    • Rubra (Rossa). È la forma più comune e si presenta con un'eruzione infiammatoria di vescicole rosse e pruriginose che coinvolge gli strati più profondi della cute. La pelle appare arrossata e ruvida. Colpisce sia adulti, sia bambini, soprattutto in aree come inguine, ascelle e collo nei più piccoli, mentre negli adulti interessa tronco, braccia e gambe (le zone dove i vestiti sfregano di più sulla pelle).
    • Profonda. È la forma più grave e si presenta con papule rosse, a volte associate a vescicole. Le papule sono più grandi e compatte rispetto alle altre forme di sudamina e spesso causano bruciore e dolore. È tipica degli adulti, può essere una complicazione della sudamina rubra, e interessa principalmente tronco, braccia e gambe.
    • Pustolosa. È più rara ma simile alla rubra, con l'aggiunta di pustole. La presenza delle pustole può anche indicare un'infezione batterica, spesso da stafilococchi.

    La forma cristallina interessa tra il 4,5% e il 9% dei neonati, mentre la rubra, i lattanti tra la prima e la terza settimana di età. Può invece di colpire più del 30% degli adulti che vivono in condizioni di caldo e umidità. 

Come si fa la diagnosi e quanto dura la sudamina?

  • Per diagnosticare la sudamina può bastare una semplice visita medica, senza bisogno di test specifici. È importante però escludere altre malattie con sintomi simili, come l'eritema, che si presenta con chiazze, papule o pustole circondate da un alone rosso, frequente nelle prime due settimane di vita.

    Bisogna anche considerare altre possibilità come herpes, varicella, candidosi cutanea, follicolite, acne neonatale o reazioni cutanee da farmaci.

    Ma quanto può durare la sudamina? L'irritazione persiste finché non si correggono i fattori ambientali che l'hanno causata.

    Tuttavia, se trattata correttamente, tende a risolversi in un paio di giorni, spontaneamente o con l'aiuto di terapie farmacologiche nei casi più gravi.

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Come prevenire la sudamina

  • Il modo più efficace è favorire la traspirazione, evitando l’ostruzione del sudore.

    Ecco alcuni consigli pratici:

    • Scegliere gli indumenti giusti: semaforo rosso ai tessuti non traspiranti. Vestire i bambini, ma anche gli adulti, con abiti in fibre naturali come cotone e lino, è l’ideale per mantenere la pelle fresca e asciutta.
    • Stare in ambienti freschi e ventilati: è importante ridurre il grado di umidità che favorisce la sudorazione. L'aria condizionata può essere una valida alleata, anche se ci sono neonati o bambini piccoli in casa, ma ci vuole buon senso e non è necessario abbassare esageratamente la temperatura.
    • Docce fresche: sono ideali per rinfrescarsi ed eliminare il sudore.
    • Bagnetti e idratazione: i bagnetti con acqua tiepida per i bambini sono una buona strategia per rinfrescarli, così come assicurarsi che bevano e si idratino correttamente.
    • Pannolini: quelli usa e getta, anche se pratici, tendono a scaldare la pelle. I pannolini lavabili, invece, sono in cotone e consentono alla pelle di “respirare” senza raccogliere troppo sudore.
Contenuti approvati dal Comitato Editoriale.
Data ultimo aggiornamento: 2024-08-27
Le informazioni presentate hanno natura generale, sono pubblicate con scopo divulgativo per un pubblico generico e non sostituiscono il rapporto tra paziente e medico.

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