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Il rapporto tra medico e paziente è mutato in meglio e ha trovato strade alternative come la telemedicina.
Sfruttare sapientemente la tecnologia, al fine di agevolare la comunicazione tra medico e paziente e fornire un supporto costante e semplice agli ammalati, questa in buona sostanza potrebbe essere una valida definizione di che cos’è la telemedicina.
Nel complesso la telemedicina si configura appunto come l’insieme degli strumenti e dei processi innovativi utili ad agevolare l’assistenza sanitaria ai pazienti che ne necessitano e al contempo di favorire una più diretta e semplice comunicazione tra medico e paziente a distanza, grazie all'ausilio degli strumenti informatici dotati di possibilità di effettuare video chiamate.
Nell’era di Covid-19 tale strumento associato all'assitenza terapeutica domiciliare si è rivelato di fondamentale importanza per agevolare i pazienti oncologici ed evitare loro il passaggio tra le corsie ospedaliere per l'ottenimento delle cure o l'effettuazione delle visite di routine.
Sebbene la telemedicina non si sostituisca in toto alla medicina tradizionale, essa rappresenta comunque un valido strumento alternativo e più che altro di affiancamento alla stessa, seppur vi siano ancora parecchi aspetti da migliorare per perfezionarla, specialmente in Italia.
Il tumore è una malattia che soltanto nel 2020 in Italia ha colpito circa 377mila soggetti, tuttavia è doveroso associare questo dato a un altro più positivo che riguarda una crescita sul dato dei pazienti guariti, un processo di guarigione sostanzialmente favorito dai miglioramenti delle terapie, che solitamente sono costituite da un percorso fatto di farmaci, visite ed esami di monitoraggio periodici.
Non solo progressi in campo terapeutico, scienza, tecnologia e medicina, insieme cooperano anche per migliorare il benessere del paziente e la gestione della malattia anche dal punto di vista psicologico, per questo motivo ove possibile si tende a favorire la deospedalizzazione e l’assistenza terapeutica domiciliare, secondo quanto rivelano alcuni studi questi fattori genererebbero infatti un impatto positivo sul paziente oncologico e anche sui costi per il sistema sanitario.
In tal senso, l’oncologia trova nella telemedicina un validissimo supporto per favorire un rapporto diretto tra medico e paziente, ovviamente tutto ciò non si sostituisce alle visite mediche tradizionali, ma certamente il frequente contatto e l’eventuale tempestiva e immediata discussione di esiti di esami di laboratorio, sintomatologia emersa oppure dubbi sulla malattia, può certamente agevolare per i medici il processo di monitoraggio dei pazienti oncologici in cura e per i pazienti la gestione della malattia.
Sebbene la telemedicina si costituisca come un ottimo strumento per agevolare il benessere e la salute dei pazienti, così come per consentire al medico interessato di seguire in modo più diretto gli ammalati, molto ancora c’è da fare in questo settore per renderlo un po' meno di nicchia e rendere il servizio maggiormente esteso a più persone.
Studi condotti da ricercatori britannici e tedeschi hanno dimostrato che i pazienti a cui sono stati proposte esperienze di telemedicina durante il lockdown, in piena pandemia, si sono dimostrati assolutamente favorevoli all’utilizzo di questa tecnica anche in futuro, dopo averla giudicata vantaggiosa per molteplici fattori, come ad esempio la comodità di non dover impiegare tempo e risorse per effettuare i viaggi da casa alla struttura ospedaliera di interesse.
Per estendere la fruizione della telemedicina a più pazienti oncologici, è necessario, almeno in Italia, curare e migliorare alcuni importanti aspetti di questo servizio, al fine di consentire la fruizione ad un numero di persone sempre maggiore. Nello specifico, mancano certamente risorse economiche e finanziamenti, che di fatto consentano di creare delle piattaforme di carattere univoco a livello nazionale, in cui siano presenti i dati provenienti dalle varie strutture ospedaliere presenti in Italia.
Nel nostro territorio nazionale manca certamente un investimento economico che potenzialmente potrebbe portare a uno sviluppo della sanità digitale, mediante appunto il potenziamento di strumenti come la telemedicina, ma anche il teleconsulto e la capillare e semplificata condivisione di dati sanitari tra le varie strutture ospedaliere.
Secondo quanto detto finora risulta dunque di fondamentale importanza comprendere quanto vale uno strumento importantissimo qual è la telemedicina e al contempo valutare le sue potenzialità e i benefici per il rapporto medico-paziente, ma soprattutto anche la sua importanza nella gestione dei processi terapeutici affrontati dai pazienti. Ne consegue che un potenziamento di questo come degli altri strumenti medici a distanza, può rivelarsi particolarmente utile se diffuso alla più ampia platea possibile, per ottenere un’assistenza sanitaria rapida, efficiente e tempestiva, ogni qualvolta vi sia una specifica necessità, specie in ambito oncologico.
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