La corretta diagnosi e un efficace trattamento sono essenziali per la gestione della torsione di punta. Qualora si presentino alcuni sintomi del disturbo o si manifestano altre patologie cardiovascolari, eseguire esami e test specifici contribuisce a una diagnosi accurata e tempestiva.
La diagnosi inizia con una visita cardiologica specialistica, durante la quale il medico esegue due esami molto importanti per valutare il rischio cardiovascolare: l'Ecocolordopplercardiacoe l’ECG (Elettrocardiogramma).
Il primo esame consiste in un'ecografia del muscolo cardiaco che consente di valutare l’anatomia e la funzionalità meccanica del cuore, informazioni utili per evidenziare eventuali malattie cardiache. Si tratta di un esame che dura una decina di minuti, non invasivo e indolore.
Il secondo, invece, mostra l'attività elettrica del cuore in uno specifico momento. L'ECG in caso di torsione di punta mostra un pattern particolare nel quale l'attività elettrica del cuore appare ondulata, quasi come se il cuore "ruotasse". L’esame dura pochi minuti ed è assolutamente indolore e non invasivo.
Inoltre, questo esame permette di rivelare se l’intervallo QT è più lungo del normale. Normalmente, infatti, questo intervallo non dovrebbe superare 0,44 secondi o 440 millisecondi (ms) per gli uomini e 0,45 secondi o 450 millisecondi (ms) per le donne.
Altro esame utile alla diagnosi di torsione di punta che il medico cardiologo può prescrivere in caso di dubbi è L’ECG dinamico secondo Holter, che consente il monitoraggio dell’intervallo QT e della funzionalità elettrica del cuore per un tempo più lungo rispetto all’ECG semplice, di solito 24 ore.
È possibile prenotare questi esami direttamente online e in poco tempo sul portale di CupSolidale, selezionando la città e la struttura in cui si desidera eseguirli in base a parametri specifici come costi e date disponibili.