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Secondo uno studio condotto su un campione di circa 21 mila cittadini cinesi, esiste un sostituto del sale che potrebbe ridurre il rischio di ictus
Sono noti gli effetti benefici sul nostro organismo dati dalla riduzione del sale, in particolare si tratta di un obiettivo indispensabile per la prevenzione cardiovascolare. Infatti l'eccesso apporto di sodio causa ipertensione e di conseguenza aumento di ictus e infarto.
A sostegno di questo, è stato eseguito uno studio pubblicato da poco sul News England Journal of Medicine presentando poi i risultati al congresso della Società Europea di Cardiologia (ESC 2021) che si è svolto di recente. È stato dimostrato che l'utilizzo di un sostituto del sale a basso apporto di sodio, potrebbe ridurre notevolmente il rischio di ictus nelle persone con fattori predisponenti, ad esempio chi ha la pressione alta o chi ha già avuto un ictus.
Lo studio in questione è il Salt Substitute and Stroke Study (SSaSS), ha preso in esame 600 villaggi nelle aree rurali di ben cinque province della Cina. Sono state reclutate circa 35 persone per ogni villaggio di età pari o superiore ai 60 anni, scegliendo coloro che avevano avuto un ictus pregresso con valori non controllati. Su un totale di quasi 21 mila partecipanti, alla prima metà è stato consegnato un sostituto del sale mentre all'altra metà è stato detto di continuare ad utilizzare il classico sale (con un rapporto 1:1). Il 49,5% dei partecipanti erano donne e il 50,5% erano uomini, mentre per quanto riguarda lo stato di salute il 72,6% aveva una storia di ictus passata e l’88,4% soffriva di ipertensione.
Dopo quasi cinque anni dall'inizio dello studio è stata eseguita la catamnesi, ed è emerso che più di 3000 persone avevano avuto un ictus, più di 5000 avevano avuto un grave episodio cardiovascolare e più di 4000 erano morte.
Gli esperti hanno inoltre riscontrato che il rischio di ictus è stato ridotto notevolmente nel gruppo di persone che avevano utilizzato il sostituto del sale e anche l'indice della mortalità è più basso.
Secondo Bruce Neal coordinatore di ricerca del George Institute for Global Health di Sydney in Australia, la sostituzione del sale sarebbe uno dei modi più semplici per ottenere dei cambiamenti nel consumo di questo prodotto.
Inoltre Neal precisa che la produzione di una valida alternativa al sale ha comunque un costo basso, accessibile anche ai paesi con un reddito inferiore. Infatti sono le popolazioni più povere ad essere svantaggiate, in quanto aggiungono grandi quantità di sale durante la preparazione e cottura del cibo per migliorare il gusto. Questo significa dunque che il sostituto del sale avrebbe il potere di eliminare almeno in parte alcune disuguaglianze sanitarie legate al consumo di questo alimento, come i problemi cardiovascolari.
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