Nella maggior parte dei casi, il varicocele è di origine idiopatica, cioè si manifesta per cause non del tutto note. Una delle ipotesi più accreditate è che il varicocele sia dovuto a una debolezza congenita delle pareti delle vene testicolari e da un malfunzionamento delle valvole venose che normalmente facilitano il ritorno del sangue al cuore tramite la vena testicolare.
In rari casi, però, il varicocele può essere di origine secondaria, cioè causato da fattori esterni, come la presenza di un tumore nella zona pelvica o addominale che comprime la vena testicolare, ostacolando il corretto deflusso del sangue e provocando un ristagno venoso.
Anche il varicocele pelvico che interessa principalmente le donne ha cause simili.
Nelle donne, infatti, si pensa che questa condizione sia legata a un malfunzionamento delle valvole all'interno delle vene pelviche. Questo può provocare un accumulo di sangue nei vasi sanguigni della pelvi.
In alcuni casi, l'insufficienza venosa pelvica può essere dovuta anche a un’ostruzione venosa che impedisce al sangue di fluire liberamente verso il cuore, causando un ristagno nei distretti pelvici.
Per quanto riguarda i fattori di rischio, ad oggi non ci sono abbastanza evidenze scientifiche per definirli con chiarezza. Tuttavia, potrebbero giocare un ruolo rilevante la genetica, l’età superiore ai 40 anni per quanto riguarda il varicocele secondario, e l’altezza elevata.